Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, si è autodenunciato questa mattina ai carabinieri della Compagnia Duomo a Milano, per aver accompagnato presso una clinica svizzera Romano, 82enne di origini toscane e residente nel Milanese, morto ieri con il suicidio assistito.
Pertanto, egli ha così sottolineato:
“E’ indegno per un Paese civile, continuare a tollerare l’esilio della morte in clandestinità. Rischio fino a 12 anni di carcere”.
In particolare, Cappato è stato già processato per aver accompagnato in Svizzera Fabiano Antoniani, meglio noto come dj Fabo. Tuttavia, in quel caso fu assolto dopo una sentenza della Corte Costituzionale, che sancì la legalità del suicidio assistito in Italia, quando il malato che ne fa richiesta è affetto da patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche.