Blitz della Guardia di Finanza di Catania e dei funzionari dell’Agenzia di accise, dogane e monopoli della Sicilia, che hanno sequestrato beni per 25 milioni di euro a ben otto società, due ditte individuali e tredici indagati, nell’ambito di un’inchiesta per una presunta truffa sui carburanti.
Tale provvedimento ipotizza, a vario titolo, i reati di sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti energetici, infedele e omessa dichiarazione dei redditi, emissione di fatture per operazioni inesistenti. In particolare, i sequestri sono stati eseguiti nelle province di Catania, Palermo, Enna, Catanzaro e Reggio Calabria.
Secondo l’accusa, avrebbero commercializzato prodotti petroliferi illecitamente introdotti nel territorio nazionale, per la successiva rivendita a basso costo ed evadendo Iva e accise, oltre a vendere gasolio uso agricolo e miscele non autorizzate, fraudolentemente destinati all’uso autotrazione.
Pertanto, nell’inchiesta sono coinvolti:
Antonio Siverino, Francesco Siverino, Alfredo Liotta, Christopher Cardillo, Debora Sangrigoli, Pietro Bonanno, Nicola Amato, Alessandro Primo Tirendi, Roberto Domenico Tirendi, Gianni Luca Zizzo, Salvatore Giuffrida, Alessandro Spampinato, Valentina Aveni, Salvatore Gresta, Rosario Cristian Santoro, Vincenzo Zera Falduto, Dino Di Lorenzo, Daniel Francesco Salute, Emilio Romeo Liotta Guarnieri.
Invece, le imprese colpite dal sequestro sono:
11 milioni ‘Sl Group’ (che fa capo ai Cardillo e ai Siverino); 3 milioni ‘Sive Group’ (Liotta e Siverino); 3,8 milioni ‘Gold Groups’ (Sangrigoli e Sverino); 1,8 milioni ‘Buy ans Sell Group’ (Bonanno e Siverino); 750 mila euro ‘Di di Amato Nicola’ (Amato e Siverino); 150 mila euro ‘Di di Tirendi Roberto Domenico’, 106 mila Sicilfuel (che fa capo a Roberto Domenico Tirendi); 1,1 milioni di euro ‘G&G’ (Gresta e Santoro); 650 mila euro ‘Petrol Car (Di Lorenzo)’; 120 mila ‘Gas Fuel (Aveni), 2, 2 milioni ‘Astra petroli’ (Falduto).