Sono tantissimi, in questi giorni, gli attestati di stima e vicinanza per Marcello Colasurdo, fondatore del gruppo musicale ‘e Zezi che sta attraversando gravi problemi di salute. “Colasurdo è “un esponente della musica e della tradizione popolare di enorme talento – ha spiegato il sindaco di Pomigliano Gianluca Del Mastro – un patrimonio per il nostro territorio e per i grandi valori che esso rappresenta“. E, in un “momento di grande difficoltà“, è “doveroso che lo Stato sostenga“.
Per chiarire le condizioni di salute dell’artista abbiamo contattato la dottoressa Mariapia Marroni, da tanti anni amica di Marcello. “Marcello ha una serie di problematiche generali che riguardano la sua salute che non mi sento di approfondire anche per regole di privacy. È comunque in uno stato generale che va attenzionato con farmaci assunti quotidianamente e corretta alimentazione”. “Nell’ultimo anno è stato sottoposto all’amputazione di un arto inferiore, laddove già era già stato amputato un piede l’anno scorso. Avrebbe dovuto, dopo la guarigione della ferita, completare la riabilitazione con l’uso di una protesi”. “Marcello è caduto in casa, riportando un emovitreo, cioè sangue nel vitreo, problema che associato alla cataratta gli ha diminuito drasticamente la vista”.
“Sono stata io a cercare un centro di eccellenza perché si potesse operare. È così che siamo arrivati all’oculistica dell’ospedale di Caserta. Lì, con una organizzazione perfetta, grazie alla disponibilità del dottor Alfredo Matano della direzione sanitaria che mi ha messo in contatto con il dottor Valerio Piccirillo, Marcello è stato ricoverato e operato con successo. Ha quindi recuperato la vista“. “Si è scoperto recentemente che la caduta gli aveva procurato due ematomi, e si è reso necessario un altro ricovero per trauma sottodurale. Sabato scorso è stato operato al Moscati di Avellino nel reparto di Neurochirurgia diretto dal dottor Armando Rapana, e le sue condizioni sono attualmente stabili. Quando Marcello sarà dimesso necessiterà di un ricovero per la riabilitazione motoria in una struttura adeguata, poi immaginiamo un futuro con un’organizzazione quotidiana di gestione delle sue patologie croniche. E c’è un’ultima importantissima cosa“.
“Marcello è una roccia. Ha sopportato lunghe degenze, interventi, la solitudine in tempo di confinamento. Con la sua voce chiara e squillante ha ringraziato tutti i medici e il personale sanitario che lo ha assistito, e la sua Mamma Schiavona. Ha una grande personalità e fiducia nella vita, è un vero esempio di forza spirituale“. “Ha tanti amici, e molti hanno ritenuto di proporlo per una forma di aiuto che gli potrebbe permettere una vita migliore in un futuro. Ma mi creda, adesso dobbiamo pensare a superare questo momento critico”.