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Caso Remigi-Morlacchi, la cantante attaccata sui social: “Dovevi denunciare prima, se davvero ti dava fastidio”

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Negli ultimi giorni, ci sono state numerose polemiche in seguito al gesto del cantante Memo Remigi, che durante il promo di ‘Oggi è un altro giorno’, talk pomeridiano di Rai1, ha palpato i fianchi della cantante Jessica Morlacchi, per poi fermarsi sul suo fondoschiena.

Tuttavia, sono arrivati messaggi di solidarietà per la donna, la quale visibilmente imbarazzata aveva immediatamente allontanato la mano dell’84enne, che è stato fatto fuori dal cast del programma. Come spesso accade, l’episodio ha diviso l’opinione pubblica: infatti, da una parte c’è chi difende l’opinionista e chi invece decide di attaccarla, imputandole il fatto di aver esagerato con le espressioni facciali.

Ecco alcuni commenti comparsi sui social:

“Dovevi difendere il grande Memo. Se non veniva fuori questa storia, te la saresti tenuta la paccatina, perché così eravate soliti scherzare. Ora per non passare per la poco di buono, fai la parte della molestata? Dovevi denunciare prima, se davvero ti aveva infastidito”.

Intanto, arriva puntuale la replica della Morlacchi:

“Avviso tutta Italia, che mi stanno arrivando un bel po’ di questi messaggi…Come cresceranno ‘confuse’ le vostre figlie…sono davvero dispiaciuta. Ricordatevi cari geni, che la confidenza verbale è una cosa, le mani vanno tenute in tasca. E a tutti coloro mi stanno mandando questa tipologia di messaggi, mando un gesto internazionale (emoji di un dito medio, ndr)”.

Infine, Memo Remigi è stato intercettato da ‘Striscia La Notizia’, e ha così dichiarato:

“Credo che in quell’azienda sia finita per me. Spero di fare altro, magari scrivere un libro”. Poi, si giustifica dicendo: “Stavo cercando di sistemare a Jessica il microfono dietro, che in effetti era caduto dalla cintura. Le ho messo la mano dietro perché stava cadendo e volevo riprenderlo, e scherzando gli ho dato la ‘pacchetta’ sul sedere. Ma non entriamo nei particolari. Non voglio essere un uomo libidinoso, ho l’età che ho e non sono mai stato questo tipo di persona”.

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Napoli invasa dai turisti, Manfredi dichiara: “Preferisco una città piena piuttosto che vuota e povera”

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Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è stato interpellato sull’ondata di turismo che ha invaso il capoluogo campano nelle ultime settimane, ma quest’overtourism non sembra preoccupare il primo cittadino. Ecco le sue parole:

“Stiamo vivendo una grande crescita economica della città e ciò significa lavoro per decine di migliaia di persone e crescita del reddito. Il turismo porta presenze ed io preferisco una città piena, anche troppo piena, piuttosto che una città vuota e povera. Dobbiamo sempre più spingere sull’organizzazione dei servizi”.

Poi, riguardo la morte della ragazza salentina presso un B&B di piazza Municipio, Manfredi ha aggiunto:

“La responsabilità dei controlli di sicurezza sui B&B dipende anche da norme nazionali che oggi non ci sono, e quindi noi sempre di più stiamo lavorando sull’emersione: con il codice unico abbiamo, entro fine anno, la possibilità di regolarizzare tutti i B&B, e credo pertanto che chi verrà a Napoli troverà una città accogliente, sicura e anche in grado di includere tutti”.

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Stellantis, parla Salvini: “Il problema non sono le richieste di Tavares, ma è la proprietà”

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Tiene banco in questi giorni il caso Stellantis, dopo che l’AD Tavares è stato liquidato con una buonuscita da 100 milioni di euro.

Sulla questione è intervenuto stamane il vicepremier nonché ministro di Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini, che a margine dell’assemblea Alis ha così dichiarato:

“In Stellantis il problema più che Tavares e le sue esorbitanti richieste, è la proprietà. E’ una proprietà che di italiano ormai ha ben poco, che ha preso soldi in Italia per decenni per aprire fabbriche all’estero. Bisogna convocare i sindacati. Il mio pensiero da ministro dei Trasporti è vicino agli operai e alle loro famiglie, faremo di tutto per salvaguardarli”.

Poi, prosegue: “Stellantis è il peggior esempio di come si fa impresa con il denaro pubblico. John Elkann avrebbe già dovuto venire in Parlamento e con un assegno non a parole, con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro di denaro pubblico quest’azienda ha incassato negli anni. Ci sono ancora prestiti garantiti dallo Stato per miliardi di euro, a fronte di quali risultati economici, di quali chiusure, di quali licenziamenti e cassa integrazione”.

Infine, conclude: “Quest’azienda che quando c’è qualcosa da guadagnare incassa e scappa, e quando c’è qualcosa da chiedere lo chiede ai suoi operai”. 

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Napoli, corteo di tir per protestare contro il governo: le ultime

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Nel corso della mattinata odierna si è svolto a Napoli un corteo di tir, organizzato dalla sigla Trasportounito che rappresenta diverse imprese di autotrasporto.

La protesta è iniziata stamane dalla zona industriale di Gianturco, paralizzando il traffico cittadino. In particolare, i manifestanti chiedono maggiore attenzione al governo e al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, criticando l’inerzia nell’affrontare i gravi problemi che riguardano il settore dell’autotrasporto italiano.

Pertanto il corteo è stato accompagnato da cartelli e slogan, tra cui uno che ritraeva Salvini con orecchie d’asino e la scritta ‘No i ministeri agli asini’. La protesta denuncia la scarsa somma di 5 milioni di euro destinata alla formazione di nuovi conducenti e chiede misure più concrete, simili a quelle adottate in altri paesi europei.

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