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Giorgia Meloni prima Premier donna della storia italiana. I nomi dei suoi Ministri

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito l’incarico a formare il governo a Giorgia Meloni che ha accettato l’incarico e ha presentato l’elenco dei ministri“. Lo ha detto il segretario Generale del Quirinale, Ugo Zampetti.

Ecco la lista

Matteo Piantedosi ministro dell’Interno

Crosetto ministro della Difesa

Santanchè ministro del Turismo

Schillaci ministro della Salute

Mantovano sottosegretario alla Presidenza

Matteo Salvini alle Infrastrutture e vicepremier

Tajani e vicepremier e ministro degli Esteri

Roccella ministro Famiglia la natalità e Pari opportunità

Calderoli ministro Affari regionali

Pichetto ministro per la Pubblica amministrazione, senza portafoglio

Ciriani ministro per i Rapporti con il Parlamento

Locatelli ministro per le Disabilità, senza Portafoglio

Giorgetti ministro dell’Economia

Nordio Ministro della Giustizia

Lollobrigida ministro dell’Agricoltura

Musumeci ministro per il mare e il Sud

Urso ministro Sviluppo Economico

Valditara ministro dell’Istruzione e del merito

Casellati ministro per le Riforme

Consultazioni lampo per il centrodestra Undici minuti in tutto dura il colloquio stamani con il capo dello Stato Sergio Mattarella, al termine prende la parola solo Giorgia Meloni: FdI, ovviamente, ma anche Lega, Forza Italia e i centristi di Noi Moderati l’hanno indicata come premier “all’unanimità”, dice. “Attendiamo le determinazioni del Presidente della Repubblica e già da ora siamo pronti, vogliamo procedere nel minor tempo possibile”, assicura parlando al Quirinale. “Le urgenze sono moltissime a livello nazionale e internazionale”, aggiunge ringraziando Mattarella per il “suo magistero“.

Siamo pronti”, ha detto all’uscita delle consultazioni ribadendolo via tweet poco dopo. La premier in pectore è a colloquio con il capo dello Stato, ma questa volta da sola: potrebbe ottenere l’incarico e accettarlo senza riserva, ufficializzando la lista dei ministri già oggi pomeriggio. Il giuramento del nuovo esecutivo – secondo quanto viene riferito da fonti parlamentari – si dovrebbe tenere domenica mattina. A quel punto la leader di Fdi si insedierà a Palazzo Chigi, dopo il consueto scambio della campanella con Mario Draghi di ritorno da Bruxelles.

Sono sicuro che, grazie al supporto imprescindibile di Forza Italia, il prossimo esecutivo sarà all’altezza di guidare il Paese verso la crescita“, twitta Silvio Berlusconi allegando una foto in cui si mostra tutta la delegazione azzurra, con lui stesso seduto su una poltrona dorata. Se è attesa la conferma per Antonio Tajani alla guida del ministero degli Affari Esteri, si ragiona ancora invece sul dicastero dello Sviluppo economico e sulle deleghe per l’energia. Giorgia Meloni dai suoi uffici a Montecitorio, dove rientra al termine delle consultazioni, rassicura sul lavoro fatto finora: “Abbiamo le idee chiarissime“, ha dichiarato ai cronisti entrando. Pausa pranzo poi al ristorante della Camera, da dove ha lasciato il Palazzo per poi rientrarvi un’ora e mezza più tardi in attesa di tornare al Quirinale.

 I primi a entrare al Quirinale, in auto, sono stati prima Silvio Berlusconi e poi Antonio Tajani, con i capigruppo Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo. A seguire, la delegazione di Noi moderati con Antonio De Poli e Maurizio, che è entrata a piedi. Giorgia Meloni è arrivata in piazza del Quirinale su una Fiat 500 bianca. Ad attenderla i capigruppo Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida. A seguire, sempre a piedi, sono entrati Matteo Salvini e i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. 

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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