Dopo quasi 12 ore di tensioni e attacchi incrociati, si è giunti alla tanto agognata intesa dell’Ue sulla questione energetica. Lo stesso Mario Draghi, lasciando l’Europa Building, ha così dichiarato: “E’ andata bene”.
In particolare, l’accordo mette nero su bianco “l’urgenza delle decisioni concrete” da prendere sul gas, con una serie di misure che includono la piattaforma di acquisti comuni e un nuovo benchmark complementare al Ttf. Tuttavia, le misure nel concreto non cambiano: infatti, si va dalla piattaforma aggregata per il gas all’incentivazione delle rinnovabili, fino ad un price cap al gas nella formazione dell’elettricità.
Inoltre, nelle conclusioni, si domanda alla Commissione di fare “un’analisi dei costi e benefici sulla misura” che, per compensare il differenziale tra prezzo amministrato e prezzo di mercato, comporterebbe un peso eccessivo sui conti pubblici di diversi Paesi membri. Tra le misure, figura “la mobilitazione di rilevanti strumenti a livello nazionale e Ue”, con l’obiettivo di “preservare la competitività globale dell’Europa e per mantenere il level playing field e l’integrità del mercato unico”.