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Napoli. Portavano cellulari e droga in carcere ecco le intercettazioni.

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L’albergo indicava il carcere di Poggioreale, la documentazione era la droga, l’avvocato era il modo di indicare il garante dei detenuti di Napoli Pietro Ioia. Le indagini, eseguite dai carabinieri su coordinamento della Procura di Napoli, hanno prodotto un’ordinanza di custodia cautelare per dodici persone. Un sistema che, a quanto si apprende dalle intercettazioni, era collaudato e piramidale. Secondo gli inquirenti, a capo del sistema c’erano Massimiliano Murolo e Sonia Guillari, il primo già agli arresti domiciliari presso una comunità di recupero in provincia di Taranto. I familiari dei detenuti contattavano i due per far arrivare i cellulari ai propri cari all’interno del carcere. Telefoni che sarebbero stati introdotti grazie alla figura di Pietro Ioia, garante dei detenuti di Napoli dal 2019, in cambio di somme di denaro. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali e delle immagini di videosorveglianza nella sala colloqui del carcere.

Le registrazioni appaiono abbastanza eloquenti. Il 1 dicembre 2021, parlando con la cognata, Dalle conversazioni, si intuiscono anche problemi logistici, come quando, l’11 dicembre, la Guillari informa Ioia che i cellulari da introdurre sono più grandi del previsto. Alcune consegne fallivano a causa delle perquisizioni della polizia penitenziaria. E’ accaduto sempre il giorno 11 dicembre 2021. Nelle intercettazioni ambientali si fa riferimento anche alle sostanze stupefacenti. Poi aggiunge qualcosa in merito alla spartizione dei soldi. Conferme arrivano dai colloqui del garante con un altro detenuto, Antonio De Maria, il giorno 16 dicembre è quest’ultimo che si dice poco interessato a come l’organizzazione si spartisce i guadagni. Ancora, il 7 gennaio 2022 a parlare sono Sonia Guillari e il garante. Il bisogno di denaro di Ioia si evince quando, il 19 dicembre 2021, chiede a Sonia Guillari di accelerare alcune consegne.

Qualche dettaglio sui nascondigli emerge dalle intercettazioni ambientali durante l’incontro tra Pietro Ioia e Vincenzo Castello, detto Mamozio, del 23 dicembre. Secondo gli inquirenti, la figura di Massimiliano Murolo sarebbe apicale nell’ambito dell’associazione. Tre giorni dopo, Murolo sembra chiedere al garante di introdurre droga e cellulari insieme, ma i rapporti sembrano incrinarsi dopo qualche mancata consegna, causa perquisizioni degli agenti della penitenziaria. Ed è qui che emergerebbe con più forza il ruolo centrale di Murolo, in quale parlando con Sonia Guillari il 30 dicembre.

Il coinvolgimento di Pietro Ioia in questa indagine della magistratura ha sconvolto la società civile napoletana. Il Comune di Napoli lo ha sospeso dall’incarico, l’ex sindaco de Magistris che lo ha nominato nel 2019 ha preso le distanze. La verità la stabiliranno gli inquirenti, ma non vanno dimenticate le battaglie portate avanti per avere carceri migliori in Campania, battaglie alle quali anche Ioia ha preso parte in prima persona. Senza dimenticare il processo Cella zero sulle presunte violenze a Poggioreale da parte degli agenti della penitenziaria, in cui Ioia era teste. 

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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