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GDF Napoli. Sequestro di oltre 88 kg di cocaina nel porto di Napoli.

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La stretta sinergia tra Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli e ADM – Ufficio delle dogane di Napoli 1 – ha permesso di individuare all’interno del porto di Napoli un carico di oltre 88 kg di cocaina occultato in una “presa a mare” di una nave porta container in manutenzione all’interno dello scalo partenopeo. Lo stupefacente era suddiviso in 77 panetti e in due bottiglie, allo stato liquido, rinvenuti a bordo dell’imbarcazione tipo “Container Ship” battente bandiera panamense. La scoperta è avvenuta nel contesto dei controlli doganali predisposti in ambito portuale e, in particolare, alla porta container, che era stata tirata in secca in un bacino di carenaggio per svolgere operazioni di riparazione.

L’ispezione, operata dai finanzieri, delle “prese a mare” della nave, cavità dello scafo che durante la navigazione si trovano immerse a circa 8 metri di profondità e sono utilizzate per garantire il raffreddamento dei motori, ha permesso di individuare, abilmente occultati sul fondo di una di esse, due borsoni con all’interno i 77 panetti e le due bottiglie. Una volta aperti gli involucri, letteralmente sigillati per impedire l’entrata di acqua di mare, le analisi effettuate
hanno confermato che la polvere bianca presente al loro interno era cocaina purissima, e che nelle due bottiglie era presente lo stesso stupefacente allo stato liquido, miscelato a sostanze stimolanti. L’ingente carico, anche in considerazione del quantitativo, delle modalità di occultamento e di trasporto, è stato sequestrato per traffico internazionale di stupefacenti

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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