Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, in occasione dell’assemblea nazionale dei delegati della Fillea-Cgil, tenutasi a Milano, ha rilasciato queste dichiarazioni:
“Mandare in pensione le persone riducendogli l’assegno, non mi pare sia una grande strada percorribile. Credo che il tema sia quello di affrontare la complessità del sistema pensionistico. Credo poi, che ci sia un altro tema di fondo per dare un futuro pensionistico a tutti i lavoratori: bisogna combattere la precarietà”.
In particolare, egli ha bocciato sul nascere l’ipotesi di pensionamento anticipato a 58/59 anni, con riduzione del 30% dell’assegno, proposta dalla presidente FdI Giorgia Meloni.
Pertanto, sulla questione, si è espresso anche il presidente dell’Inps Pasquale Tridico:
“Credo che tutte queste riforme siano orientate ad un principio giusto, ovvero quello di garantire una certa flessibilità in uscita, rimanendo ancorati tuttavia al modello contributivo. Su questo eravamo orientati anche durante il governo Draghi. Quindi, se si va in questa direzione, poi ovviamente la politica deciderà, ma mi sembra che si è abbastanza in linea rispetto a quello che si stava facendo”.
Poi, prosegue: “L’opzione ‘donna’ ha avuto un tiraggio rispetto alla platea del 25%, un dato che dimostra che la scelta è stata fatta da meno di un terzo delle donne. Dato basso? E’ una scelta. Tutti sanno che, col modello contributivo, se si va in pensione prima si va con un minore assegno pensionistico. E’ normale nel nostro modello contributivo, ce l’abbiamo dal ’95, l’abbiamo riconfermato con la riforma Fornero”.
Infine, conclude: “La spesa totale dell’Istituto nel 2021 è stata di 385 miliardi di euro tra pensioni e assistenza: abbiamo speso circa 60 miliardi per prestazioni Covid-19 tra cassa integrazione, bonus per gli autonomi e altro. Continuiamo a dire che il 65% del Reddito di Cittadinanza va al Sud, ma dimentichiamo di dire che il 70% delle prestazioni Covid-19 sono andate al Nord. Anche per un fattore di onestà nei confronti di tanti cittadini del Sud, bisogna guardare alla spesa nel suo complesso e non ai 7,6 miliardi che all’anno si spendono per il Reddito di Cittadinanza”.