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Caivano. 3 arresti in meno di 12 ore. Carabinieri monitorano il Parco Verde

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E’ finito in manette per spaccio di droga Vincenzo Martusciello, 45enne di Caivano già sottoposto alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali. I carabinieri della stazione locale lo hanno sorpreso nell’isolato C3/2 del parco Verde mentre cedeva ad un “cliente” del posto una bustina in cambio di denaro. Ha provato a sfuggire all’arresto ma i militari sono stati più veloci. Addosso 31 dosi di cocaina, 62 di eroina e 30 euro in contante ritenuto provento illecito. Martusciello è finito in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.

Ancora Parco Verde lo scenario di un secondo arresto, ancora per droga. I militari della sezione radiomobile hanno bloccato Francesco Coppola, 21enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Era nell’androne dell’isolato a5/7 e quando si è trovato i carabinieri addosso ha provato a buttare via un bussolotto contenente 8 dosi di eroina. Nella sua abitazione 2 panetti di hashish per complessivi 194 grammi. Durante le operazioni Coppola si è scagliato contro uno dei militari, provocandogli lesioni. Anche per lui si sono aperte le porte del carcere di Poggioreale.

Altro reato per Armando Fava, 43enne di San Tammaro, in provincia di Caserta. Sottoposto alla detenzione domiciliare nella sua abitazione nel casertano, è stato trovato in strada nel comune di Caivano. I carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Caivano lo hanno controllato e arrestato per evasione. Ri-sottoposto alla detenzione domiciliare è ora in attesa di giudizio.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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