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Napoli. 32 i morti, di cui il 37.5% erano pedoni si superano 2100 morti in tutto

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l 2021 è stato un anno da dimenticare per la sicurezza stradale. Secondo gli ultimi dati ACI-Istat, infatti, in Campania, sono aumentati sia gli incidenti che le loro conseguenze. In particolare, lo scorso anno, nella nostra regione si sono verificati 9.014 sinistri stradali (+27,2% rispetto al 2020) che hanno provocato 214 decessi (+21,6%) e 12.833 feriti (+28,9%).

Rispetto al 2020 sono aumentati il numero dei sinistri (+20,4%), quello dei morti (+6,7%) e dei feriti (+22,3%). Il 37,5% delle vittime della strada è costituito da pedoni: in un anno il numero dei morti appartenenti a questa categoria è cresciuto del 20%. L’alta velocità ed il mancato rispetto della segnaletica rappresentano, insieme (il 79,2% dei casi), le principali cause dei sinistri mortali. Raddoppiano i morti nella fascia “under 30”, che passano da 4 a 8, mentre diminuiscono sensibilmente quelli tra gli “over 65” (-71,4%). La fascia oraria 22-6 si conferma la più letale: il 40,6% dei morti, infatti, si verifica proprio di notte. Una tendenza, questa, in aumento rispetto al 2020 (+18,2%)

Nella provincia di Napoli, nel 2021, sono stati rilevati 4.698 incidenti con 89 morti e 6.412 feriti. Nell’arco di un anno risultano in aumento sia i sinistri (+24,0%) che le loro conseguenze (morti: +9,9%; feriti: +26,9%). Il fenomeno è maggiormente concentrato nei centri abitati: ben l’83,7% degli incidenti, infatti, avviene nelle città dove però si muore di meno (-1,7%). Più pericolose si rivelano, invece, le arterie extraurbane dove si registra il tasso di mortalità più elevato: 4,9, vale a dire che si verificano 4,9 morti ogni 100 incidenti.  Il 43,4% delle collisioni tra veicoli è dovuto a scontri frontali-laterali. Escluso Napoli, Pozzuoli risulta il comune della Città Metropolitana con il maggior numero di incidenti (201) e di feriti (296), mentre Caivano, Casoria e Sant’Anastasia sono quelli con più morti (5).

Nella nostra regione, lo scorso anno, si sono verificati 9.014 incidenti (+27,2% rispetto al 2020), 214 morti (+21,6%) e 12.833 feriti (+28,9%). Un trend sostanzialmente in linea col dato nazionale dove questi parametri risultano in aumento, rispettivamente, del 28,4, del 20,0 e del 28,6 per cento. Il costo sociale dell’incidentalità nella nostra regione (calcolato sui parametri del 2010 in attesa degli aggiornamenti del MIMS) è di 963 milioni di euro all’anno, pari a 172 euro per abitante. Luglio è il mese più critico dell’anno, quello cioè in cui si registrano più incidenti (1.011), morti (28) e feriti (1.489). Invece, spostando l’attenzione sulla settimana, il venerdì risulta il giorno a più elevata concentrazione di sinistri (1.443) e di infortunati (2.007), mentre sabato e domenica spiccano per numero di decessi (36).

“Come volevasi dimostrare, il ritorno alla normalità dopo i lockdown del 2020 ha riportato il fenomeno della sinistrosità a dimensioni più reali. Era inevitabile, infatti, che dopo la scontata diminuzione degli incidenti con le loro conseguenze di due anni fa, dovuta alla notevole contrazione della mobilità sul territorio quale effetto delle misure restrittive anti-covd, saremmo andati incontro nel 2021 ad un’inversione di tendenza. Evidentemente nel capoluogo di regione urgono interventi improcrastinabili a livello di infrastrutture e di segnaletica, incisive attività di formazione e sensibilizzazione degli utenti della strada, nonché assidui controlli su strada e maggior efficacia nella riscossione delle sanzioni i cui proventi, nella misura di almeno il 50%, vanno poi spesi per migliorare la circolazione e la sicurezza stradale.

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