Nel corso dell’Angelus di questa mattina, Papa Francesco ha ricordato il Concilio Vaticano II e il fatto che oggi come allora, vi era il pericolo di un conflitto nucleare:
“A proposito dell’inizio del Concilio, 60 anni fa, non possiamo dimenticare il pericolo di guerra nucleare che proprio allora minacciava il mondo. Perché non imparare dalla storia? Anche in quel momento c’erano conflitti e grandi tensioni, ma si scelse la via pacifica”.
Poi, prosegue parlando di quanto scritto nella Bibbia:
“Così dice il Signore: Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi dei sentieri del passato, dove sta la strada buona percorretela, così troverete pace per la vostra vita“.
Inoltre il Pontefice, nell’omelia della Messa, si è soffermato sulla questione migranti:
“L’esclusione dei migranti è schifosa, è peccaminosa, è criminale. Non aprire le porte ai migranti, significa mandarli nei lager dove sono sfruttati e sono venduti come schiavi. La malattia e la fragilità comuni fanno cadere le barriere e superare ogni esclusione. Si tratta di un’immagine bella anche per noi: quando siamo onesti con noi stessi, ci ricordiamo di essere tutti ammalati nel cuore, di essere tutti peccatori, tutti bisognosi della misericordia del Padre. E allora smettiamo di dividerci in base ai meriti, ai ruoli che ricopriamo o a qualche altro aspetto esteriore della vita, e cadono i muri interiori, cadono i pregiudizi. Così, finalmente, ci riscopriamo fratelli”.
Infine, conclude: “Ho paura quando vedo comunità cristiane che dividono il mondo in buoni e cattivi, in santi e peccatori: così si finisce per sentirsi migliori degli altri e tenere fuori tanti che Dio vuole abbracciare. Per favore, includere sempre: nella Chiesa come nella società, ancora segnata da tante disuguaglianze ed emarginazioni. Includere tutti”.