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Casandrino: Sequestri dei carabinieri nella settimana dell’anti-contraffazione.

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Un giro d’affari che vale miliardi per la criminalità organizzata e che purtroppo costa – mai come in questo periodo di crisi – diverse centinaia di posti di lavoro. Nella settimana dell’anti-contraffazione, con la sua settima edizione promossa dal Ministero dello sviluppo economico, i Carabinieri della compagnia di Caivano hanno inferto un duro colpo al mercato nero dell’illegalità.

A Casandrino i Carabinieri della stazione di Grumo Nevano sono intervenuti, allertati dal 112, in un centro di smistamento spedizioni postali. Alcuni pacchi erano sospetti e bisognava controllarli. 17 i “colli” rinvenuti e sequestrati destinati a diversi indirizzi di Napoli e provincia con all’interno molti capi di abbigliamento contraffatti.

76 paia di scarpe di diverse firme e marche ma anche tute alla moda, pantaloni e giacche. Sequestrata anche diverse buste “firmate” verosimilmente utilizzate per custodire il capo d’abbigliamento falso da vendere o regalare. Un campionario del falso che avrebbe fruttato diverse migliaia di euro.

Indagini in corso da parte dei militari dell’arma su questo giro d’affari e secondo sequestro avvenuto in queste ore nello stesso centro di smistamento. Preziosa la collaborazione dei responsabili della filiale di spedizione della DHL che hanno consentito di recuperare altra merce contraffatta.

8 le spedizioni sospette e controllate. Altre 26 paia di scarpe delle più note firme della moda e altre tute che in questo periodo sono tanto in voga tra i giovani consumatori. Le indagini proseguono e tra le ipotesi investigative dei Carabinieri anche il commercio on-line.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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