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Napoli

Napoli, l’appello del consigliere Musto: “Fondamentale che su sicurezza, vivibilità, tutela al patrimonio, si debbano dare risposte e certezze ai cittadini”

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NAPOLI –Ho apprezzato con piacere Istituzionale, la sinergia nata negli ultimi giorni tra il Comune, i commercianti della Galleria Umberto e la vigilanza privata che ha cominciato il presidio nelle ore notturne dello storico edificio.” Lo scrive il consigliere comunale di Napoli Luigi Musto sulla propria pagina Facebook in relazione alle questioni risolutive che hanno interessato il piano di sorveglianza e protezione della Galleria del Risanamento.

“Cogliendo l’occasione per quanto di positivo si sta generando in un luogo simbolo – prosegue – , torno a ciò che chiesi all’indomani della firma del “Patto Per Napoli” ad opera del Premier Draghi; di valutare cioè la fattiva attuazione del progetto “Mille occhi sulla Città ” del 2011 siglato in Prefettura ma infondo mai decollato. Lo stesso impegnava in progetti di coordinamento e sussidiarietà la vigilanza privata armata in iniziative pubbliche e private.

A tal proposito ho ricevuto diverse segnalazioni ultimamente da un altro dei punti nevralgici della città in cui l’ennesima aggressione per scippo ad una donna straniera, ha provocato gravi conseguenze per la stessa, tuttora ricoverata in gravi condizioni. La Stazione Centrale di Napoli e tutta la zona circostante sono quel biglietto da visita fondamentale che più volte si è sottolineato.

Nonostante gli sforzi di polizia locale degli ultimi mesi, sarebbe opportuno per la vastità e la complessità dell’area in questione, promuovere analoghe discussioni e soluzioni come per la Galleria succitata. Ritengo sia fondamentale in questo momento storico, che su sicurezza, vivibilità, tutela al patrimonio, si debbano dare risposte e certezze ai cittadini, ai giovani più volte vittime di episodi di prevaricazione, ai commercianti tutti e ai tanti turisti presenti in città.

Chiedo agli organi preposti – conclude – che si faccia tutto il possibile per l’attuazione di tale progetto e chiedo al Sindaco di farsene fautore. Io come sempre, resto a disposizione nelle mie funzioni per tutte le iniziative che si intenderanno adottare.

Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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