Attualità

In memoria di Giancarlo Siani: assassinato dalla Camorra 37 anni fa

Pubblicato

il

Giancarlo Siani era un ragazzo che amava la vita, che come tutti i giovani aveva dei sogni, come quello di diventare giornalista. In tal senso, aveva mosso i primi passi nella sua Torre Annunziata, collaborando con un giornale locale, per poi passare a Il Mattino di Napoli.

In particolare, il suo interesse era rivolto alla Camorra e ai suoi rapporti con la politica, che si ripercuotevano anche sui cittadini onesti. Giancarlo Siani amava la verità, che ricercava con impegno e determinazione, senza abbassare la testa dinanzi a chi, all’epoca, comandava nel territorio vesuviano.

Pertanto, la sua lotta alla Camorra non passò inosservata, ma divenne scomoda e per questo meritevole della morte. Era il 23 settembre 1985, quando il giornalista venne assassinato. Era appena rientrato a bordo della sua Mehari verde, ma non poteva di certo immaginare che due sicari lo attendessero sotto casa sua per ucciderlo.

Giancarlo Siani morì a soli 26 anni, lasciando un vuoto incolmabile nella sua comunità ma diventando uno degli esempi più fulgidi della lotta alla Camorra. Grazie anche ai suoi 651 articoli e le varie inchieste pubblicate su alcune riviste, quali ‘Il lavoro nel Sud’ e l’Osservatorio sulla Camorra’.

Tuttavia, a distanza di 37 anni da quella terribile sera, il suo impegno e la sua inesauribile ricerca della verità devono essere da monito per le nuove generazioni, per far sì che la sua lotta non vada perduta, non sia stata solo tempo perso. Perché personaggi come Giancarlo Siani rappresentano la speranza, la voglia di riscatto di un territorio messo in ginocchio dalla criminalità e perciò, è diventato oramai un rito liturgico quello di testimoniare, nei giorni prima del 23 settembre, con grandi parate di celebrazioni, l’anniversario della sua morte.

Popolari

Exit mobile version