Resta sintonizzato

Attualità

Il Regno Unito è destinato alla dissoluzione? Cronaca di una morte annunciata

Pubblicato

il

REGNO UNITO – Concluse le onoranze funebri in omaggio alla sovrana Elisabetta II, la sorte del regno è imponderabile. La dipartita di una figura tanto amata, ieratica ed autorevole pone numerosi quesiti. La continuità della Corona non scongiura l’arresto delle pratiche monarchiche coinvolgendo la complessa demografia britannica ad un’analisi accurata sulla sua forma e sostanza. Se non fosse incerta la monarchia, ad esserlo sarebbe la permanenza di Scozia ed Irlanda del Nord i cui malcontenti accrescono anno dopo anno. La partizione del Regno (dis)Unito, secondo la recente formulazione di Limes, allarma soprattutto gli inglesi che temono per la loro preminente posizione.

Il Regno, ultimo barlume del vasto ed influente impero britannico, è ad un passo dalla dissoluzione. Se i precedenti regnanti in complicità con la classe politica dirigente sono riusciti a mantenere strette le maglie, non è detto che con il passaggio di testimone lo stesso risultato sia assicurato.

I Troubles, con la sottoscrizione dell’Accordo del Venerdì Santo, il referendum consultivo del 2014 sono stati unicamente moniti dello scontro tra unionisti e separatisti. Ad essere temuta è la grande scissione. Interventi salvifici saranno necessari per evitare che gli inglesi, così abituati a primeggiare sugli Stati-colonie, si ritrovino ad essere medaglia d’oro in una competizione in cui siano gli unici contendenti.

Il colpo di grazia è arrivato con la Brexit. Scozzesi ed irlandesi, da sempre filoeuropei, hanno abbandonato l’Unione per scelta degli inglesi (eccezion fatta per Londra) e dei gallesi, da sempre estensione dei primi. La collettività britannica, allora già frammentata, ha percepito maggiormente il peso delle differenti manifestazioni di volontà. Divario percepito con intensità superiore dagli scozzesi: il popolo rammenta con estrema lucidità la minaccia inglese, durante il referendum 2014, di porre il veto nell’ipotesi di uscita dalla Gran Bretagna ad una domanda di adesione all’ex Comunità europea.

Un destino beffardo: all’interno del Regno Unito contro la propria volontà, al di fuori dell’Unione Europea per altrui scelta. Un finale degno delle migliori sceneggiature comiche di Plauto. La furia scozzese e la possibilità di un nuovo referendum popolare furono dissipati dall’intervento, seppur velato, della Regina e del Primo Ministro.

Il referendum che conseguì al Brexit fu la diretta conseguenza della fallita consultazione del 2014. Gli inglesi percepirono la concreta possibilità di una partizione della potenza britannica e reagirono allontanando la minaccia. Secondo l’elitè ed i laboratori strategici oltremanica, l’Unione europea per sua stessa conformazione rasentava un pericolo per il regno. L’assenza di confini geografici con l’istituzione dell’Area Schengen e l’uguaglianza degli Stati aveva insidiato l’idea di un diverso destino per i popoli britannici. Da sempre gli inglesi hanno percepito sé stessi nei confronti delle ulteriori potenze in una visione germanico-celtica, in una posizione di supremazia non troppo velata insita nella propria storica natura.

Non meno importante nella generazione del malcontento è stata la negoziazione francofona preposta dall’Unione europea a seguito dell’uscita della Gran Bretagna, la quale ha ottenuto vi fosse una formale dogana marittima sul controllo delle merci. Un traguardo che traghetta l’isola irlandese verso orizzonti europeisti.

La permanenza dei popoli nordici è vitale per gli inglesi che temono la sicurezza dei propri confini e necessitano di trattenere il controllo delle proprie Highlands. La possibilità di un attacco a tenaglia da Nord è un meccanismo usato da sempre dai popoli nemici che avrebbero la possibilità di giungere dall’isola celtica a Manchester, Liverpool o attaccare addirittura Londra da ovest.

Quando si entra nell’intima strategia di un popolo capace e così abituato alla violenza tutto può succedere. Gli inglesi non restano solo ciò che sono oggi, cioè una sbiadita immagine di sé, sono uno dei popoli più capaci dell’intero globo. Dunque, anche la popolazione più orgogliosa del mondo, come viene raccontata nel folklore essere quella scozzese, cogita attentamente prima di abbandonare un alleato così vantaggioso. Un discorso analogo è da rivolgere ai cattolici dell’Irlanda del nord.

Prevedere un esito alle forze centrifughe sedimentate è difficile, possiamo solo esercitare la mente ad analizzare ipotesi. Un dato è certo: aspettarsi, come in alcuni fanno, una transizione priva di sconvolgimenti è del tutto astruso.

Attualità

Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

Pubblicato

il

Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

Continua a leggere

Attualità

Il piccolo Ethan riabbraccia finalmente la madre Claudia: “Sono felicissima”

Pubblicato

il

La storia che vi stiamo per raccontare è quella di una madre e di un figlio che si sono ritrovati dopo circa tre mesi.

Si tratta del piccolo Ethan, che ha finalmente riabbracciato la madre Claudia, dopo che lo scorso agosto il padre del piccolo nonché ex marito della donna, Eric Howard Nichols, le aveva sottratto con l’inganno il bambino mentre erano in vacanza in Puglia.

Tuttavia, la Polizia statunitense è riuscita a rintracciare e bloccare l’uomo nella contea di Orange a Los Angeles, dove si era trasferito con il figlio dopo la fuga. Pertanto, intorno alle 23 di ieri la donna è arrivata a Los Angeles riabbracciando il figlio.

Ecco le parole della donna:

“Sono felicissima. Come mi ha visto, mi ha fatto il suo splendido sorriso. L’ho trovato cresciuto, molto più pesante, ormai ha sei denti e gattona velocissimo. Si mette dritto in piedi da solo, è meraviglioso essere di nuovo con lui”.

Adesso il piccolo è stato affidato temporaneamente alla madre Claudia Ciampa, poiché ci sarà un percorso giudiziario che vedrà come controparte il padre americano del bambino, con un giudice che deciderà sull’applicazione della Convenzione Internazionale de L’Aja e a chi spetterà tenerlo definitivamente.

“Ora cominceranno le udienze, di cui la prima sarà già domani. Speriamo che si risolva tutto per il meglio e al più presto, così che possiamo tornare insieme in Italia”, afferma Claudia dall’America.

L’avvocato Gian Ettore Gassani, difensore di Claudia e presidente dell’AMI ha aggiunto:

“Il ministero invita tutti alla calma e siamo d’accordo anche io e la madre. Siamo solo all’inizio di un’avventura difficile, che ci farà attendere ancora un po’ di tempo per la decisione finale del giudice sul rimpatrio della signora Ciampa e di suo figlio”.

Continua a leggere

Attualità

Napoli celebra Maradona con un raduno a lui dedicato: le ultime

Pubblicato

il

Diego Armando Maradona continua a vivere nel ricordo di chi lo ha amato e di chi ne ha ammirato le gesta, soprattutto quella città di Napoli che non lo ha mai dimenticato.

Pertanto, grazie all’idea dell’avvocato Sergio Pisani, la figura del Pibe de Oro sarà celebrata nel raduno intitolato ‘Maraduno’, che vedrà la partecipazione attiva del pubblico protagonista del primo murales umano dedicato al compianto campione argentino.

Il raduno si terrà all’Edenlandia di Napoli domenica 24 novembre, con l’obiettivo di unire i tifosi, i sostenitori di Diego e la città intera. Gli organizzatori invitano i partecipanti a portare foto dei loro tatuaggi e tributi artistici dedicati al campione argentino, che verranno poi trasformati in un murales collettivo.

L’inizio è fissato per le ore 12, con un dj set a tema Maradona e proiezioni su un maxischermo. Seguiranno l’esibizione della Banda Argentina e canti in onore di Diego; la raccolta e l’esposizione di cimeli e tatuaggi tributo a Maradona, con apertura del progetto murales umano; una mostra dei cimeli storici di Maradona; la premiazione dei 10 personaggi vicini a Diego e una foto di gruppo per il libro celebrativo realizzato con l’editore Cuzzolin, con le fotografie che verranno scattate dai professionisti Mario Durante e Nico Nocera.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy