POLITICA

De Luca: “bisogna creare 300 mila posti per i giovani del Sud”

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È un Vincenzo De Luca scatenato quello che in conferenza stampa ha parlato dei piano aiuti della regione Campania e della sua idea per dare maggior lavoro ai giovani del Sud. Il governatore fa un appello ai politici affinché pensino ai tanti meridionali in fuga dalle loro terre in cerca di occupazione.

Mi sto battendo per dare lavoro ai giovani del Mezzogiorno d’Italia. Solo il Pd vuole creare 300 mila posti e noi in piccolo già lo abbiamo realizzato. Abbiamo varato il concorsone che ha dato lavoro a 3 mila giovani che sono andati a lavorare presso i Comuni. Bisogna arrivare oltre i 10 mila posti di lavoro per la Campania. Nel Sud vi sono solo 6 dipendenti pubblici ogni mille abitanti, al Nord uno su mille. Se copriamo solo i posti di lavoro perduti per mancato turnover e portiamo i dipendenti pubblici del Sud alla media nazionale di occupati nelle pa recuperiamo decine di migliaia di posti di lavoro. Dobbiamo impiegare per 4/5 mesi anche lo Svimez per individuare tutti i vuoti. Nella sanità abbiamo una carenza di occupati non solo figure mediche.

Arriviamo ad oltre 300 mila posti di lavoro che può dare lo Stato ai giovani del Sud, questo è l’unico obiettivo che dobbiamo dare alle forze politiche. Se ne sono andati circa 1 milione di giovani, un’emigrazione biblica. È un processo di desertificazione. Dobbiamo considerare anche i migliaia di assunti nel trasporto e nelle aziende regionali. Il lavoro è l’obiettivo principale che dobbiamo dare al governo nazionale, quale che sia. Chiedo una cosa sola per il Sud, il lavoro“.

Noi in un anno potremmo cambiare la loro vita, come regione faremo uno sforzo per un ulteriore concorso con procedure più rapide. In Italia ci vogliono anni per fare un concorso la mia proposta è fare procedure e tempi eccezionali per fare il concorso, solo due prove scritte senza orale, tutto digitalizzato. Se si lavora alla tedesca mandiamo a lavorare 300 mila giovani. Il lavoro lo danno le imprese? Ma senza una pa efficiente l’economia non va avanti. Lo Stato è un datore di lavoro. Prevediamo la fiscalizzazione degli oneri sociali per i nuovi assunti, l’abbattimento del cuneo fiscale, defiscalizzare gli straordinari. Alcune figure professionali non si trovano, poi abbiamo il capitolo degli investimenti nelle Zes. Diamo respiro all’economia del nostro paese e rinnoviamo le pubbliche amministrazione per far decollare il piano nazionale“.

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