FRANCIA – Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione europea, si presenta a Strasburgo, come ogni anno, per il discorso sullo stato dell’Unione. Quest’oggi il discorso, tuttavia, pronunciato dalla presidente ha avuto come protagonista la sorte della guerra russo-ucraina. Presente accanto a lei anche Olena Zelenska, moglie del presidente Zelensky. Non sono mancati anche i riferimenti all’aumento dei prezzi delle materie prime, in particolar modo dell’energia.
“Mai prima d’ora questo Parlamento ha discusso lo Stato dell’Unione mentre la guerra infuriava sul suolo europeo – comincia la presidente della Commissione – Tutti ricordiamo quella fatidica mattina di fine febbraio. Gli europei di tutta l’Unione si sono svegliati costernati da ciò che hanno visto. Scossi dal volto spietato del male. Ossessionati dal suono delle sirene e dalla pura brutalità della guerra. Ma da quel momento, un intero continente si è sollevato nella solidarietà”. Questa è una guerra “alla nostra energia, una guerra alla nostra economia, una guerra ai nostri valori e una guerra al nostro futuro – continua Von der Leyen – Si tratta di autocrazia contro democrazia. E sono qui con la convinzione che, con coraggio e solidarietà, Putin fallirà e l’Europa prevarrà”.
“Oggi il coraggio ha un nome, e quel nome è Ucraina – dice ancora la presidente della Commissione Ue – Il coraggio ha un volto, quello degli uomini e delle donne ucraini che si oppongono all’aggressione russa”. Poi si rivolge alla first lady: “Cara Olena, c’è voluto un coraggio immenso per resistere alla crudeltà di Putin. Ma tu hai trovato quel coraggio. E una nazione di eroi è sorta”. E annuncia: “Lavoreremo insieme per sostenere la riabilitazione delle scuole ucraine danneggiate. Per questo metteremo a disposizione 100 milioni di euro”. Von der Leyen garantisce che “la solidarietà dell’Europa nei confronti dell’Ucraina rimarrà incrollabile” e ricorda che “fin dal primo giorno, l’Europa è stata al fianco dell’Ucraina con armi, fondi, ospitalità per i rifugiati”. E “con le sanzioni più dure che il mondo abbia mai visto”. Poi chiarisce una volta per tutte: “Le sanzioni sono destinate a rimanere. Questo è il momento di mostrare determinazione, non acquiescenza”.