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Profonda indignazione dell’Unione Artigiani Italiani Salta il tetto degli stipendi per i manager pubblici

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“Giorni di estenuanti trattative per il decreto aiuti bis, imprese e famiglie in ginocchio per il caro energia, l’inflazione che non risparmia nessuno e la politica si preoccupa di inserire di nascosto l’abolizione del tetto degli stipendi per i manager pubblici fissato a 240.000€ da una precedente norma. Non ci sono parole per descrivere quanto accaduto, e la cosa ancor più grave è che non si riesce a capire chi abbia inserito questo emendamento e per quale motivo. Una cosa è certa, a quindici giorni dalla tornata elettorale la politica ha dato prova come sempre di essere distante anni luce dalla realtà” Queste le parole di Michele Francesco Abballe Presidente Nazionale della Federazione degli Artigiani che esprime profonda indignazione per la decisione di far saltare il tetto degli stipendi per i manager pubblici.

Ogni giorno – continua Abballe – ascolto artigiani che soffrono, bollette insostenibili, rincari delle materie prime che rischiano di compromettere gli ordinativi in corso, persone che vivono quotidianamente nelle loro botteghe dodici ore al giorno ed a fine mese non riescono a portare nulla di concreto sulla tavola dei loro figli. Ecco perché sentire ai notiziari cose di questo tipo non può far altro che indignarci profondamente. Il Paese necessita di una classe politica responsabile, vicina ai problemi reali, alle famiglie e alle migliaia di micro imprese e imprese artigiane che ogni giorno fanno la propria parte, con dedizione e abnegazione senza mai sottrarsi alle proprie responsabilità. Avremo di fronte mesi difficili per uscire dal tragico momento, dove solo con la collaborazione e l’impegno di tutti l’Italia potrà ritrovare la strada maestra per ambire alle posizioni internazionali che merita”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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