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Cronaca

Il bilancio estivo dell’attività della Polizia di Stato sui treni e nelle stazioni della Campania

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NAPOLI – 28 arrestati, 150 indagati e 98.000 persone controllate: questo il bilancio dell’attività della Polizia Ferroviaria del Compartimento Campania, durante il periodo estivo dal 1° giugno al 10 settembre 2022.

Con l’eliminazione delle misure restrittive volte al contenimento della pandemia, si è avuto, nel corso di questi mesi estivi, un grande aumento dei flussi di viaggiatori, specialmente nei mesi di luglio ed agosto, sia a bordo dei convogli regionali, che su quelli ad Alta Velocità, anche per la scelta di molti di trascorrere le ferie in Italia piuttosto che all’estero. Molti i turisti, provenienti da altri stati europei, che hanno scelto il nostro Paese come meta turistica con un incremento dell’utilizzo del mezzo ferroviario.

Sono stati intensificati i servizi istituzionali con l’impiego di 3.407 pattuglie in stazione e 363 a bordo treno, provvedendo a pattugliare, nell’intero periodo, 674 convogli ferroviari. Sono stati predisposti 379 servizi antiborseggio in abiti civili per contrastare i furti in danno dei viaggiatori nelle stazioni.  Sono state elevate 397 sanzioni amministrative di cui 203 in materia di sicurezza ferroviaria.

Le attività di controllo sono state potenziate anche attraverso 3 operazioni straordinarie “Stazioni Sicure”, per contrastare le attività illecite maggiormente ricorrenti in ambito ferroviario; 4 giornate “Rail Safe Day”, per la prevenzione di comportamenti scorretti e pericolosi;  4 le operazioni “Oro Rosso” per il contrasto del fenomeno dei furti di rame, causa di disagi e ritardi nella circolazione dei treni.

A tali iniziative si è aggiunta, il 29 e 30 giugno, l’operazione “Rail Action Day- Active Shield” organizzata a livello internazionale dall’associazione Railpol, a cui partecipano le   Polizie ferroviarie e dei trasporti europei.

Molto importante l’attività di prossimità realizzata dagli operatori Polfer, in particolare nel rintracciare persone scomparse:  20 le persone rintracciate in stazione, di cui 16 minori, non accompagnati, rintracciati e restituiti alle famiglie, su disposizione dell’A.G., o collocati in comunità.

Da ultimo, nella prima settimana di settembre, due coniugi di 67 e 51 anni, la cui la scomparsa   era stata denunciata anche attraverso la nota trasmissione televisiva “CHI L’HA VISTO?”, sono stati ritrovati dopo 8 giorni dalla denuncia dal personale del Posto Polfer di Campi Flegrei.

Per il loro rintraccio, è stata determinante l’attenzione degli operatori Polfer  che hanno notato la somiglianza con le foto diramate in rete, e la corrispondenza di alcune informazioni riportate nella nota di ricerca.

Grande impulso è stato dato anche all’attività volta a prevenire e contrastare comportamenti anomali in ambito ferroviario (203 i verbali di contravvenzione elevati ai sensi del DPR 753/80),  tra cui l’attraversamento binari e il fenomeno, tristemente diffuso tra i giovanissimi, di posizionarsi sui binari per gioco o per sfida, per scattare un selfie,  ignorando i pericoli presenti nell’ambito ferroviario. Tali comportamenti hanno spesso ripercussioni sulla sicurezza del trasporto ferroviario e talvolta anche causa di incidenti ferroviari con tragiche conseguenze.

Cronaca

Paura ad Aversa, rissa tra ragazzini in zona Seggio: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto ieri sera ad Aversa, dove si è consumata una rissa tra due gruppi di ragazzini.

Secondo le prime informazioni, il primo gruppo era in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’alcol, quando si è incrociato con l’altro gruppo dando vita ad una rissa. Il motivo sarebbe la richiesta di una sigaretta da parte del primo gruppo, ma al rifiuto dell’altra banda si sarebbe scatenata una furiosa discussione con calci e pugni ai membri secondo gruppo.

Pertanto le vittime sono tutte minorenni e hanno sporto denuncia ai carabinieri per i fatti accaduti in zona Seggio. Indagini in corso per rintracciare i responsabili.

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Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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