Una storia di violenza, raccontata da chi quella violenza l’ha subita, ma che ha avuto il coraggio di denunciare. Stiamo parlando di una 14enne romana, perseguitata dal suo fidanzato di 17 anni, il quale insistette per non farla abortire dopo una prima gravidanza, nonostante i suoi comportamenti violenti continuassero regolarmente. Ecco le sue dichiarazioni:
“Il mio ragazzo mi ha picchiata, ha provato a strozzarmi mettendomi le mani al collo, mi ha dato dei morsi in faccia”.
In particolare, negli atti si legge:
“Parla dell’aborto ai primi di luglio all’ospedale… dice che lui l’ha costretta ad avere rapporti che avvenivano anche per strada oppure sotto il Tevere, facendola stare zitta con la mano nella bocca per impedirle di urlare. Non le avrebbe permesso neanche di andare in palestra, le faceva bruciature di sigaretta e sferrava calci e pugni”.
Tuttavia, il 17enne ha così replicato:
“Non l’ho mai picchiata. Una volta aveva dei graffi, quando stavo per partire per Udine, e disse a mia madre che era stata sua madre”.
Pertanto, il giovane dovrà rispondere delle accuse di stalking, violenza sessuale e lesioni.