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Olimpiadi 1972, la Strage di Monaco compie 50 anni

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Ricorre oggi il 50esimo anniversario della strage di Monaco, in occasione delle Olimpiadi del 1972. Era il 5 settembre, quando il gruppo terroristico palestinese ‘Settembre Nero’, attaccò gli alloggi degli atleti israeliani, uccidendone due e prendendone altri nove in ostaggio.

Tuttavia, degli otto membri del Commando palestinese, ne furono uccisi cinque. Finora, la Germania, aveva risarcito i parenti delle vittime israeliane con 4,6 milioni di euro. Ma la recente offerta di ulteriori 5,4 milioni era stata rispedita al mittente, poiché gli stessi parenti avevano rifiutato di partecipare alla commemorazione, in segno di protesta.

Pertanto, grazie ad un nuovo accordo, essi saranno presenti alle celebrazioni del prossimo 5 settembre nei pressi di Monaco. Inoltre, ci saranno anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e quello israeliano Isaac Herzog. Ecco la loro dichiarazione congiunta:

“L’accordo non può curare tutte le ferite, ma apre delle porte. Con quest’accordo, lo Stato tedesco riconosce la propria responsabilità e riconosce la terribile sofferenza degli assassinati, che vogliamo commemorare la prossima settimana, e dei loro parenti”.

Infatti, pare che una cifra pari a 28 milioni di euro, sarà pagata in gran parte dallo Stato federale tedesco, ma anche dal Land della Baviera e dalla città di Monaco. Tuttavia, come riferisce il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, non si tratta solo di soldi:

“L’intesa comprende la rivalutazione degli eventi da parte di una commissione di storici tedeschi e israeliani, la divulgazione dei documenti in conformità con la legge, l’assunzione di responsabilità politiche nell’ambito della cerimonia di commemorazione, e ulteriori riconoscimenti e azioni da parte del governo federale, del Land della Baviera e della città di Monaco”.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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