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Caro energia. Maxi bolletta al bar Elite, i titolari sbottano: “Se continuiamo così, rischiamo la chiusura”

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Maxi bolletta Enel ricevuta dai proprietari del Gran Caffè Elite a Villaricca, storico bar di Corso Europa, da sempre ritrovo per i giovani e non dei paesi limitrofi. Tuttavia, i due titolari, Carlo e Giovanni Sansone non ci stanno e hanno così replicato:

“La bolletta è arrivata una quindicina di giorni fa, con scadenza 8 settembre. Si tratta di più di 17.000 euro di bolletta della corrente. Oggi, non si è capito ancora il motivo per il quale stiano massacrando in questo modo noi commercianti. Dalla pandemia siamo passati alla guerra, ma siamo noi a pagarne le conseguenze. Siamo un’attività che vanta anni e anni di storia, ma al momento stiamo valutando decisioni estreme. E la colpa non è nostra, si deve aver rispetto per ciò che i nostri genitori hanno fatto e ciò che abbiamo fatto noi in vent’anni, e così non lo si sta avendo. Per fortuna siamo un’attività che guadagna, ma in questo modo finiremo per andare in rosso tutti i mesi”.

Poi, aggiungono: “Stiamo parlando di gas, contributi, fitto e tasse, se aggiungi anche le bollette non ne esci più. Se da qui a Natale non si sistemano le cose, non so se a gennaio riusciremo a rimanere aperti, ma temiamo che i tempi si possano accorciare sempre di più. Neanche aumentare i prezzi è una soluzione, poiché rischiamo di perdere i clienti. Dal Covid-19 i commercianti già sono stati messi alla gogna, e non sto parlando solo dell’Elite, ma di tutte le attività commerciali. So di un bar situato sulla rotonda di Qualiano, che qualche giorno fa è stato costretto a chiudere per protesta. Qualcuno faccia qualcosa”.

Infine, Giovanni conclude: “L’intervento dello Stato dev’essere repentino, perché aspettarci sorprese del genere mensilmente non è un fatto ammissibile”.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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