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Bruxelles, possibile convergenza su “price cap”. Von der Leyen: “Servono misure di emergenza e riforma strutturale”

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BRUXELLES  L’Unione europea sta lavorando per un rapido intervento emergenziale e una riforma strutturale del mercato dell’elettricità per affrontare l’impennata dei prezzi del gas e impedire un tragico effetto domino sull’economia del Vecchio Continente.

Tra le cancellerie europee starebbe emergendo in particolare una nuova convergenza sulla possibilità di introdurre un tetto temporaneo (‘price cap’) al prezzo del gas importato e usato nella produzione dell’energia elettrica, e per arrivare più strutturalmente al disaccoppiamento (decoupling) del prezzo del gas da quello dell’energia sui mercati all’ingrosso.

Intanto è stato fissato al 9 settembre il Consiglio dei ministri dell’energia, il prezzo del gas inizia scendere (chiude in calo a 272 euro) e nel governo italiano c’è cauto ottimismo sulla proposta di un price cap europeo al prezzo del gas (il cavallo di battaglia di Mario Draghi in Europa), in particolare per una posizione di apertura da parte della Germania. Riflettori puntati anche sulla proposta di slegare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas.

Porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi è solo il primo passo. L’aumento vertiginoso dei prezzi dell’elettricità sta mettendo a nudo i limiti dell’attuale struttura del mercato elettrico, che è stato sviluppato per circostanze diverse. Per questo stiamo lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell’elettricità”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen intervenendo al Forum di Bled.

“Dobbiamo prepararci a una potenziale interruzione totale del gas russo”, ha ribadito poi von der Leyen. “In definitiva il modo migliore per sbarazzarsi dei combustibili fossili russi è accelerare la nostra transizione verso fonti energetiche verdi. Ogni chilowattora di elettricità che l’Europa genera da energia solare, eolica, idroelettrica, da biomasse dal geotermico o dall’idrogeno verde ci rende meno dipendenti dal gas russo. Oggi il prezzo dell’energia solare ed eolica è più conveniente dei combustibili fossili inquinanti. Ecco perché, con la nostra iniziativa RePowerEU, investiremo fino a 300 miliardi di euro per accelerare la svolta verde”, ha ricordato.

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