Curiosità che ci arrivano direttamente dalla presentazione delle liste per le elezioni del prossimo 25 settembre, dove risulta evidente che la Campania è stata nuovamente considerata ‘terra di conquista’ dalla maggior parte dei partiti nazionali. Infatti, i big hanno chiesto e ottenuto il primo posto nei listini del maggioritario e a pagarne le conseguenze, è stata la politica locale.
In particolare, sono pochi gli esponenti regionali che occupano posizioni di rilievo nelle liste bloccate. Tuttavia, alla riduzione del numero dei parlamentari, non è corrisposta una riforma elettorale equa, per cui i vari Renzi, Berlusconi, Di Maio, Conte, Bonino, Tajani, Franceschini, Speranza e Co., si sono assicurati il loro posto presentandosi come capilista in Campania.
Nel complesso, circa il 40% dei parlamentari eletti in Campania, non saranno campani. Le uniche eccezioni sono rappresentate dai giuglianesi Mariolina Castellone, candidata al Senato col M5S e Antonio Dell’Aquila, capolista al Senato con Noi Moderati. Pertanto, il rischio di una scarsa rappresentanza a Roma è evidente, infatti chi sarà eletto con i seggi della Campania, potrebbe non conoscerne le complessità e le tante problematiche, o comunque non avere alcun interesse a tutelare un territorio che vive un periodo complicato per quanto riguarda la Sanità, il lavoro, l’emergenza ambientale e per la sicurezza.