Vincenzo Pepe, professore-filosofo di Agropoli, è stato candidato dalla Lega al numero 2 del listino plurinominale Campania 1-Napoli del Senato, dietro solo all’onorevole uscente Pina Castiello. Tutto ciò, nonostante sia coinvolto in un’indagine per evasione fiscale e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Infatti, nel marzo 2020, la Procura di Vallo della Lucania, eseguì un sequestro preventivo di circa un milione e 800 mila euro, nei confronti di cinque indagati fra cui Pepe, all’epoca presidente della Fondazione Gian Battista Vico di Vatolla e oggi presidente del Movimento Ecologista Fare Ambiente. In particolare, il sequestro era fondato su indagini della Guardia di Finanza, partite da un controllo fiscale sul conseguimento di 300 mila euro di contributi della Regione Campania, per lo sviluppo d’imprese innovative nel settore del turismo sostenibile.
Tuttavia, secondo l’accusa, quei contributi furono ottenuti utilizzando fatture false emesse da tre imprenditori cilentani. Oggetto del sequestro, i conti correnti degli indagati e il castello Palazzo de Vargas a Perdifumo, di proprietà della Fondazione. Tra le altre contestazioni, la presunta omissione di redditi per 4 milioni di euro e un’evasione d’imposta di un milione e mezzo, un’allegra gestione dei conti correnti, sui quali sono stati rintracciati bonifici a proprio favore senza validi motivi, e la cessione da parte di uno degli amministratori di 26 quadri e 10 cartine geografiche antiche ad una società di liquidazione, riconducibile all’amministratore e alla moglie, senza che la Fondazione abbia ricevuto alcun corrispettivo.