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Coldplay a Napoli, Manfredi dichiara: “Premiato nostro impegno, città destinata ad ospitare grandi eventi”

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C’è grande entusiasmo a Napoli, per l’annuncio fatto nella giornata di ieri dal gruppo inglese dei Coldplay, che hanno promosso tramite un video, il loro tour europeo di concerti nel 2023, che vedrà Napoli come una delle tappe. Un evento storico, visto che la band non aveva mai suonato nella nostra città, dove si tornerà a respirare la grande musica con la cornice dello stadio Maradona sullo sfondo.

Pertanto, il sindaco Gaetano Manfredi ha così dichiarato:

“L’arrivo a Napoli dei Coldplay, una delle band più seguite e apprezzate al mondo, rappresenta una notizia straordinaria per diversi motivi. Testimonia innanzitutto, il ritrovato appeal internazionale della nostra città per ospitare grandi eventi: il processo di crescita di una capitale europea, passa anche per una programmazione culturale e turistica di spessore e annunciata col dovuto anticipo, che consenta di organizzare al meglio i servizi da garantire, la rete di accoglienza da infittire e la conseguente promozione da sviluppare”.

Poi, aggiunge: “Premia poi il nostro progetto di lungo termine ‘Napoli città della musica’, messo in campo già da Giugno al fine di rendere protagonista e sostenere la musica, per farla diventare sempre più fattore d’industria culturale e volano di sviluppo economico e culturale del territorio. Infatti, la band inglese suonerà allo stadio ‘Maradona’ proprio nel giorno della Festa della Musica, ad un anno dell’esibizione a Castel Sant’Elmo della bravissima Malika Ayane con Napoli città capofila”.

Infine, ha poi concluso: “Essere inseriti come tappa di un tour mondiale rende finalmente Napoli punto di riferimento imprescindibile dello scenario artistico nazionale ed internazionale. La scelta dei Coldplay di venire a suonare a Napoli, è insomma un grande risultato e una sfida per una città in continuo cambiamento. Lo stadio ‘Diego Armando Maradona’ rappresenterà lo scenario ideale per lo show caleidoscopico dei Coldplay. Magari non per una sola data”.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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