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Nazionale

Politiche. Nel collegio di Casoria Cirillo unico nome spendibile per il Centrosinistra

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NAPOLI – Fissata la data del 25 settembre per le prossime elezioni politiche, si comincia già a fare il totonomi. La questione si fa interessante a nord di Napoli dove finora non è mai spiccato nessun deputato, senatore o ministro che si rispetti negli ultimi venti anni.

Il collegio interessato è quello di Casoria denominato nel plurinominale Campania 1 – 01 dove nel 2018 l’ha vista spuntare come candidato uninominale Vincenzo Spadafora, risultato che nel governo gialloverde formatosi all’indomani delle elezioni l’ha visto come Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili.

Durante questi cinque anni, tanta acqua è passata sotto i ponti, si sono avvicendati oltre quello Lega-M5S altri due governi ma a nord di Napoli, specialmente nel succitato territorio, tra deputati, senatori e ministri, nulla è cambiato. Ad ogni tornata elettorale è sempre la stessa storia, la fucina meridionale genera sempre e solo candidati che una volta eletti pensano solo all’interesse personale e nessun cambiamento per la nostra comunità, neanche una mozione o interrogazione che porti ad un risultato serio.

E mentre nel centrodestra cominciano già le prime sgomitate tra l’On. Pina Castiello che è alla ricerca di una nuova sicura elezione e qualche nuova candidatura emergente nei partiti antagonisti, ancor prima di un vero accordo su un centrodestra unito, nel centrosinistra non si vedono candidati all’orizzonte a meno che il PD non decida di calare qualche nome dall’alto in questa circoscrizione.

Ma tra un nome altisonante, magari mediaticamente conosciuto, un nome alla Spadafora per intenderci, uno che ha conosciuto solo i salotti romani negli ultimi anni, i cittadini sicuramente preferirebbero un politico che partito dal basso ha reso il proprio territorio un posto più a misura d’uomo rispetto a com’era prima del suo arrivo.

Attualmente nel PD, il partito di maggiore appeal nel centro sinistra, non c’è nome migliore dell’attuale Sindaco di Cardito nonché vicesindaco metropolitano Giuseppe Cirillo che in poco meno di dieci anni di carriera da Sindaco ha rivoltato la sua amata Cardito come un calzino, sia dal punto di vista delle infrastrutture stradali e dei sottoservizi che dal punto di vista commerciale rimodulando la frazione di Carditello in un indotto ad ispirazione gastronomica come pochi territori riescono a mostrare.

A poco più di quattro mesi dalle elezioni di Città Metropolitana di Napoli e dopo aver ricevuto la nomina di vicesindaco, Giuseppe Cirillo si è già mosso furtivamente per riuscire a raggiungere un altro suo obiettivo, ossia quello di riqualificare la fascia a nord di Napoli, finora considerata la periferia della città metropolitana di Napoli. Importanti novità, infatti, saranno svelate tra qualche settimana.

Anche se, ad onor del vero, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, il Sindaco di Cardito alle elezioni politiche non ci pensa proprio. Il suo unico scopo è quello di migliorare la città che ama e di cui ne è il primo cittadino, compresa la fascia a nord di Napoli. Per la serie se anche i vicini stanno bene, viviamo meglio tutti.

Ma resta la mia riflessione. Attualmente Giuseppe Cirillo resta la miglior candidatura che il centrosinistra potrebbe esprimere nel collegio di Casoria.

Nazionale

Autonomia Differenziata. Rossella Sessa FI: “Bene il lavoro del Senatore Silvestro su livelli LEP”

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ROMA – “Le dichiarazioni del Senatore Franco Silvestro, Presidente della Commissione Bicamerale Affari Regionali, sull’impegno per la individuazione delle risorse necessarie a garantire, in ogni territorio, livelli di assistenza minimi, nell’ambito del piano per l’Autonomia Differenziata, sono la migliore garanzia per tutti i cittadini, in modo particolare quelli delle Regioni meridionali, a cominciare dalla Campania, dove la pessima gestione del sistema sanitario, a livello regionale, ha messo in discussione il sacrosanto Diritto alla Salute. Il tour che i rappresentanti della Commissione, a breve, inizieranno in tutta Italia, compresa la Campania, è la conferma di una grande sensibilità da parte dell’attuale maggioranza di Governo nei confronti del tema della Sanità.”
E’ quanto dichiara Rossella Sessa, già parlamentare e Responsabile Regionale di FI per disabilità e disagio. 
In questo senso Forza Italia, con i suoi Ministri e Parlamentari, insieme a tutta la maggioranza di Governo, sta attuando una politica che va nella direzione dell’uguaglianza di trattamento su tutti i territori, eliminando gli errori commessi, a livello locale, in modo particolare all’interno delle Regioni, da chi si è preoccupato solo di criticare e mai di costruire un corretto rapporto istituzionale.

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Nazionale

Infrastrutture. Il senatore Franco Silvestro (FI) elogia Salvini: “Uomo di Garanzia”

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“Le parole del ministro Salvini, che oggi ha risposto in Senato ad un’interrogazione di Forza Italia, sulla necessità di garantire al più presto la completa viabilità della strada statale 562 denominata Mingardina nel Cilento vanno nella direzione da noi auspicata. Si tratta infatti di un’arteria stradale, chiusa forzatamente per la messa in sicurezza e riaperta dopo 5 mesi a corsia alternata, che costituisce l’accesso principale a Marina di Camerota ed è utilizzata dai turisti e dai residenti per raggiungere gli ospedali e i plessi scolastici di Vallo della Lucania e Sapri, oltre ad essere la via di fuga principale nel piano di protezione civile comunale vigente. Le continue dispute tra il Comune di Camerota, la Soprintendenza di Salerno e l’Ente Parco nazionale del Cilento, alle quali assistiamo da mesi, non fanno altro che rallentare le attività di messa in sicurezza e di riapertura. Siamo convinti che il ministro Salvini sia la persona giusta per intervenirepresso gli enti preposti, così come ci ha assicurato, per appianare queste controversie nell’esclusivo interesse dei cittadini”. Lo ha detto in Aula il senatore di Forza Italia, Francesco Silvestro, intervenendo in replica al question time con il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

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Napoli

Elezioni Politiche. Napoli si conferma una nazione a parte. Nel resto d’Italia vince il centrodestra a Napoli il M5S

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NAPOLI – In gergo, noi napoletani, quando andiamo all’estero siamo soliti dire: “Nun ce sta niente a fa, c’avimma sempre distinguere” ed è vero. Napoli è una piccola nazione nella nazione. Siamo la terza repubblica all’interno dello stivale dopo San Marino e Città del Vaticano e lo dimostrano i risultati delle ultime elezioni politiche.

Mentre il resto d’Italia si tinge di blu, ai napoletani invece piace il giallo, quello dell’assistenzialismo, del pressapochismo, della sprovvedutezza, del precariato della politica e dell’incompetenza.

Mentre gli italiani portano agli onori della cronaca politica Giorgia Meloni col suo 26,06% nella coalizione di centrodestra vincitrice di queste elezioni col 43,87%, a Napoli si registra la vittoria del Movimento 5 stelle col 41,36% facendo registrare sette dei nove seggi uninominali assegnati al partito di Conte.

Una visione della politica in controtendenza da sempre quella dei napoletani, che da sempre con le proprie scelte relegano la propria città ai margini della società.

Adesso sarà bello vedere, magari con la guida di Giorgia Meloni chissà, come si comporterà il futuro governo di centrodestra, nei confronti della città di Napoli, che non solo non ha preferito il programma dei conservatori italiani ma che presenta pure un’Amministrazione targata PD.

Purtroppo a farla da padrona nella vecchia capitale del Regno di Napoli è ancora quel sentimento personalistico che consente ad ogni singolo individuo di pensare prima e solo ai propri interessi. Per intenderci, il sentimento del “si salvi chi può”.

Ed è proprio quel sentimento, basato sulla voglia di tutelare e rinforzare i sussidi del Reddito di Cittadinanza che ha permesso al partito di Conte di far entrare in Parlamento gente semianalfabeta che pone la nostra città ai margini della futura agenda politica.

Si miei cari lettori, avete letto bene: semianalfabeti.

Perché chi ha votato il M5S in realtà non conosceva affatto i personaggi che questa legge elettorale balorda ha consentito di far eleggere. Una legge che ai partiti tradizionali, almeno a Napoli, gli si è ritorta contro.

E ora!? Ora i napoletani non hanno più alcun alibi. Se le cose, in questa città, per i prossimi cinque anni, non andranno secondo i loro desideri, a partire dalla conferma del Reddito di Cittadinanza, sarà solo ed esclusivamente colpa loro.

D’altronde è da un mese che non si fa altro che dire che Giorgia Meloni, una volta eletta, si batterà affinché sarà abolita la misura del Reddito di Cittadinanza e con Conte, oramai relegato all’opposizione, quali garanzie avranno i percettori? Nessuna. Ecco perché la cosa utile da fare è sempre quella di informarsi sulla vita politica del proprio Paese e non alzarsi dalla sedia solo quando si deve votare, scegliendo, tra l’altro, sempre quello che fa più comodo a se stessi.

Purtroppo per Napoli e per i napoletani l’aforisma che recita: “Il livello culturale della politica che amministra un Paese è di pari livello a quello di chi lo elegge” non è mai stato così attuale.

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