Lo scorso 19 ottobre, a Marano di Napoli, una 34enne del posto è stata accoltellata dai vicini di casa, a seguito di una lite per un posto auto. In particolare, fu un ragazzo di 17 anni a sferrarle i fendenti, dopo che la donna era tornata a inveire contro la madre. Pertanto, sia lui che i genitori furono arrestati, essendo egli minorenne.
Ebbene, a distanza di 9 mesi da quell’avvenimento, è arrivata la condanna per i suoi aggressori: 7 anni per il padre, 6 per la madre e 3 per il figlio. Una sentenza che ha lasciato però l’amaro in bocca sia alla vittima che alla sorella, che si è così rivolta al Consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli:
“Per un tentato omicidio preterintenzionale, con 4 coltellate che hanno causato ferite gravissime, ci sembrano condanne davvero troppo lievi considerando che gli sono anche stati concessi i domiciliari fuori Napoli. Io e mia sorella vorremmo far sentire la nostra voce per chiedere giustizia, anche in rispetto di tutte quelle donne che, a differenza di mia sorella, non ce l’hanno fatta. Vorrei che rendesse noto il video dell’aggressione”.
Non si fa attendere la risposta di Borrelli:
“Sono immagini di una violenza e di una ferocia inaudite. Se poi si considera che tutto questo si è scatenato per un posto auto, allora tutto diventa così assurdo. La tragedia di Torre Annunziata, con la morte di Maurizio Cerrato, non ha insegnato nulla. Se non si metterà fine a queste pene irrisorie, la situazione continuerà a peggiorare e la violenza prenderà il sopravvento, e nessun cittadino perbene sarà al sicuro. Si rischia di arrivare alla giustizia fai da te. Le pene per l’uccisione o la tentata uccisione di una persona, non possono essere irrisorie. Le vittime sono sempre più esasperate da un sistema che sembra tutelare i criminali e abbandonare le persone oneste”.