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POLITICA

De Luca su crisi energetica: “Rischiamo chiusure nelle fabbriche”

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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in diretta facebook, ha affrontato il problema della crisi energetica che potrebbe causare, a sua detta, saltuarie chiusure all’interno delle fabbriche già verso l’autunno.

Ecco le sue parole: “Abbiamo una situazione economico-sociale che non abbiamo ancora valutato in tutta la sua pericolosità e drammaticità. Se la crisi energetica non trova una soluzione adeguata noi rischiamo ad ottobre di dover chiudere le fabbriche per due giorni alla settimana perché non c’è energia”.

“Abbiamo alcuni settori produttivi nei quali l’aumento dei costi è stato talmente rilevante che se questo aumento si fosse riversato sui prezzi al consumo avremmo avuto cose inimmaginabili. Vi faccio un esempio su 1 kg di pasta.  L’aumento dei prezzi del grano, gasolio, elettricità è stato talmente elevato che se si fossero dovuti riversare sui prezzi al consumo noi oggi dovremmo pagare 10 euro per 1 kg di pasta. Questo ci dicono gli imprenditori del settore. Si sta cercando di evitare di incentivare la fiammata di inflazione, di aumento di prezzi. L’inflazione già di per sé va sull8/9%, abbiamo un aumento dei prezzi al consumo per gli alimentari, una situazione pesante”.

Ha poi ribadito “Io non credo che dobbiamo beatificare Draghi. Ma un conto è fare battaglie per contestare singole decisioni del Governo, un altro è gettare l’Italia nel caos e offrire al mondo l’immagine di un Paese il cui sistema politico è penoso e inefficiente”

“Le prime dichiarazioni di Salvini mi hanno convinto che la riforma più urgente da fare in Italia è l’apertura dei manicomi. Stiamo attenti perché se dovessero prevalere queste forze politiche chi paga per primo è il Sud che rischia di essere ancora di più penalizzato”.

“Abbiamo la pesantezza economica, i rincari, aumentano le bollette ma nessuno dice dove diavolo prendere i soldi. La metà dei fondi che arrivano dall’Europa sono prestiti non sono risorse a fondo perduto. La vecchia abitudine di fare demagogia oggi e lasciare debiti alle generazioni future non è venuta meno. Continuiamo ad andare avanti così come se niente fosse. La situazione è pesante ma dobbiamo decidere le poche cose da fare senza rovinare il bilancio dello Stato”.

“Siamo tutti d’accordo sul taglio del cuneo fiscale, sarebbe una cosa da fare subito investendo 15 miliardi di euro per tagliare il costo del lavoro, dare una mano alle imprese e dare a ogni lavoratore uno stipendio in più. Significherebbe dare la 14esima a tutti per fare un esempio. Questa è una misura da prendere”.

“Abbiamo il dovere di dare una mano ai poveri, agli anziani, a chi non può farcela da solo. Sembra che abbiano inventato l’aiuto pubblico i 5 Stelle ma è falso perché prima del Reddito di Cittadinanza c’era quello di Inclusione. La differenza è che veniva erogato tramite i Comuni, rappresentando un filtro contro gli imbrogli, e si davano alle famiglie non ai singoli”.

“Un aiuto alla povera gente è indispensabile ma io non credo neanche alle cifre fornite all’Istat. Se avessimo avuto 5 milioni di poveri assoluti e 7 milioni di poveri relativi ci sarebbe la rivoluzione in Italia. Sono dati che non corrispondono alla realtà vera perché ci sono 100 forme di integrazione del reddito con lavoro nero, occulto, imbrogli di vario tipo. Nessun contributo deve essere erogato senza lavorare o formarsi. Regali non se ne possono fare e non possiamo educare un’intera generazione al parassitismo”.

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POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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