Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato per circa mezz’ora al Senato, rivolgendosi così ai partiti:
“Siamo qui perché lo hanno chiesto gli italiani. Partiti, siete pronti a ricostruire questo patto?“.
In particolare, il premier rivendica da un lato i risultati ottenuti grazie alle forze politiche, mentre dall’altro pone dei paletti chiari, affinché si possa proseguire con il Governo di unità nazionale, che a suo dire ha garantito “la legittimità democratica dell’esecutivo e la sua efficacia”.
Poi, continua: “Il consenso più ampio possibile del Parlamento serve a maggior ragione per un presidente del Consiglio, che non si è mai presentato davanti agli elettori. E l’unica strada per andare avanti, è ricostruire daccapo questo patto, con coraggio, altruismo e credibilità. Oggi mi permettono di spiegare a voi e a tutti gli italiani le ragioni di una scelta tanto sofferta, quanto dovuta. Basta ambiguità”.
Infine, conclude: “Non si può chiedere la sicurezza energetica per gli italiani, e al tempo stesso protestare contro i rigassificatori. Non si possono sostenere le riforme e poi dare la sponda alla piazza, come nel caso dei taxi. Bisogna continuare ad armare l’Ucraina, perché resta l’unico modo per aiutare gli ucraini a difendersi”.
La palla passa ora ai partiti e in attesa di una risposta, le dimissioni di Draghi restano congelate.