Cronaca

Santa Maria Capua Vetere, ennesimo atto di violenza da parte di un detenuto. L’appello del vicepresidente Martiniello

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – E’ accaduto la notte scorsa nel reparto Tevere del carcere di Anta Maria Capua Vetere dove il detenuto è arrivato a rompere le celle e, addirittura, a scardinare la porta blindata.

A rendere noto l’ennesimo episodio è il vicepresidente della confederazione di categoria CON.SI.PE., Luciano Martiniello. “Tale comportamento- spiega Martiniello– altamente pericoloso per chi stava svolgendo il proprio lavoro in quel momento, è stato fermato solo grazie all’intervento del Preposto con l’ausilio degli agenti del reparto Tevere, evitando così che la situazione degenerasse e risolvendo il tutto “accontentando” il detenuto resosi protagonista del comportamento violento con una videochiamata al PM di turno.

Eventi come quello appena descritto, si verificano oramai con una cadenza frequente e va da sé che tale situazione rappresenta un grave pericolo per gli agenti di polizia penitenziaria, ormai abbandonati al proprio destino senza tutele e prevenzioni con il risultato di rendere le carceri italiane un luogo sempre più pericoloso e lontano da quello che invece libri e principi descrivono e definiscono.

Ci si rivolge, pertanto, (invano?) ancora una volta alle istituzioni competenti affinché vengano ridefinite regole, prese precauzioni, adottati provvedimenti al fine di tutelare il bene giuridico primario che è la vita di chi si adopera in prima persona in un lavoro di primaria importanza per la collettività tutta.

Tra i tanti altri episodi, si può segnalare quello di un detenuto che si è arrampicato sul muro di cinta dei passeggi in forma si protesta. O ancora più grave appare essere stata l’azione di un altro detenuto intrapresa contro un agente di polizia penitenziaria, senza alcun motivo, al fine di minacciarlo ed offenderlo in modo violento ed intimidatorio” – a concluso il vicepresidente.

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