Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver respinto le dimissioni del premier Mario Draghi, ha invitato lo stesso a presentarsi al Parlamento. Pertanto, Draghi darà una risposta alle Camere mercoledì.
Tuttavia, in ambienti del M5S, circola l’ipotesi del ritiro dei ministri del Movimento entro quella data. Tale soluzione, è stata discussa anche nel Consiglio Nazionale di ieri. Infatti, la capogruppo al Senato, Mariolina Castellone, ha così dichiarato al suo arrivo in sede:
“Il Consiglio Nazionale si riunirà di nuovo oggi e faremo le nostre valutazioni”.
Rincara la dose, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il quale si è così espresso:
“Il M5S non c’è più, ora si chiama il partito di Conte. È un partito padronale, che ha deciso di anteporre le proprie bandierine alla sicurezza e all’unità nazionale. Se da mercoledì andiamo in ordinaria amministrazione, non potremo fare quasi più nulla di ciò che serve, per superare la crisi economica. Parlo del decreto di 15 miliardi contro il caro bollette. Non abbiamo i poteri per fare la legge di bilancio e andremo in esercizio provvisorio. Non abbiamo più il potere negoziale ai tavoli internazionali per ottenere il tetto ai prezzi del gas. È da irresponsabili non capirlo”.
Chiosa finale al tweet del leader di Azione Carlo Calenda, che ha così aggiunto:
“Dobbiamo lavorare per un bis di Draghi. Lo richiede la sicurezza dell’Italia. Ma senza un chiaro impegno della Lega ad abbandonare la linea ‘diversamente 5S’ e la consapevolezza dalle parti del PD, che Conte non potrà farne parte, è meglio astenersi ed evitare ulteriori figuracce”.