Lucio Esposito compirà 39 anni questo settembre. Li avrebbe festeggiati nel suo appartamento di Vico Equense dove era ai domiciliari ma dal 2 giugno è sparito. Evaso, fuggito dalle mura di quel penitenziario domestico.
I carabinieri di Procida non hanno mai smesso di cercarlo e ieri nel tardo pomeriggio lo hanno rintracciato.
Non era in strada, al supermarket o al bar come tante altre persone quotidianamente rintracciate dopo una breve fuga. Era in barca, tra Monte di Procida e Procida. Si lasciava cullare dalle onde quando è stato accerchiato da una motovedetta dei carabinieri di Ischia e da due della Capitaneria di Porto di Procida e Ischia. Nessuno scampo perché la sua imbarcazione non avrebbe potuto competere con i potenti motori delle motovedette.
Così fa una scelta diversa. Si tuffa in mare, abbandona la barca e inizia a nuotare.
Increduli i militari gli intimano di fermarsi ma lui continua con le bracciate, una dopo l’altra, come una Capri-Napoli in solitaria.
Una sosta di tanto in tanto aggrappandosi al salvagente della Capitaneria e la minaccia di lasciarsi andare a fondo. E poi via con lo stile libero.
Carabinieri e Capitaneria non hanno potuto fare altro che scortare lentamente il fuggitivo che non accennava ad arrendersi.
Ha percorso così diversi chilometri, quasi tutto il canale di Procida, fino al porto di Monte di Procida. Nonostante fosse stremato per la prova massacrante, non accennava ad arrendersi, ma prima che tentasse una nuova fuga a piedi, è stato bloccato.
Grazie anche alla collaborazione di militari della compagnia di Pozzuoli, Esposito è finito in manette per evasione e resistenza a pubblico ufficiale.
Ora è in carcere, all’asciutto ma in attesa di giudizio.