Mentre cresce l’attenzione sul problema del lavoro nero e sottopagato, prosegue anche la difficoltà di alcuni imprenditori onesti che non riescono a trovare personale: è un esempio il caso di Elia Caliendo, capo di una sartoria napoletana.
“Sono alla ricerca di artigiani e sarti/e che vogliano lavorare con me in sartoria. E’ richiesta una buona esperienza nel settore. Regolarità contributiva e contrattuale garantita. Massima serietà e giusta retribuzione il mio biglietto da visita” – questo l’annuncio diffuso sui Facebook e Linkedin.
Ha fornito ulteriori informazioni sulla paga corrisposta ai suoi dipendenti: “Noi paghiamo circa 1.400 euro al mese. Cerchiamo persone che conoscano il mestiere e siamo pronti a riconoscere il loro lavoro e fare la nostra parte. L’ho chiarito molto bene sull’annuncio proprio per evitare possibili equivoci e fraintendimenti”.
Alla retribuzione si accompagna un equilibrato orario lavorativo ma, nonostante ciò, come raccontato dal titolare, nessuno avrebbe manifestato la volontà di ottenere quel lavoro: “Non ho ottenuto neanche una risposta. L’annuncio è molto chiaro e noi siamo un po’ stupiti rispetto a questo feedback negativissimo. Il silenzio assoluto.
“Abbiamo una grande difficoltà a cercare manodopera e, con estrema sincerità, dico che dobbiamo mandare gli ordini indietro. Se un cliente mi chiede tre vestiti, posso garantirgliene due, consegnandoglieli in tempi diversi. Un problema che di anno in anno diventa sempre più serio” – ha concluso.