Salute

Vaiolo delle scimmie, l’Oms dichiara: “Più di 3200 casi confermati”

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Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto il punto della situazione riguardo i casi anomali di vaiolo delle scimmie, registrati nelle ultime settimane. Ecco le sue dichiarazioni:

“Poco più di 6 settimane fa, l’Oms è stata informata di un cluster familiare di 3 casi di vaiolo delle scimmie nel Regno Unito, senza alcun viaggio recente al di fuori del Paese. Da allora, più di 3.200 casi confermati e un decesso, sono stati segnalati all’Oms da 48 Paesi inclusa la Nigeria, e in 5 regioni dell’Oms”.

Poi, continua: “I contagi registrati nei Paesi più recentemente colpiti, continuano a verificarsi principalmente tra uomini che fanno sesso con uomini e che hanno riferito di rapporti sessuali recenti con partner nuovi o multipli. In Nigeria, la percentuale di donne colpite è molto più alta che altrove, ed è fondamentale capire meglio come si sta diffondendo la malattia”.

In seguito, ha ricordato che “il vaiolo delle scimmie circola e uccide in Africa da decenni. Solo quest’anno, finora, sono stati segnalati quasi 1.500 casi sospetti e circa 70 decessi in Africa Centrale, principalmente nella Repubblica Democratica del Congo, ma anche nella Repubblica Centrafricana e in Camerun. Pochi di questi casi sono confermati e si sa poco delle circostanze in cui sono avvenuti. Sebbene l’epidemiologia e il clade virale in questi casi, possano essere diversi, è una situazione che non può essere ignorata”.

Pertanto, l’Oms chiede a tutti gli Stati membri, di condividere le informazioni sui casi di vaiolo delle scimmie con noi. In altre epidemie, a volte abbiamo assistito alle conseguenze della mancata trasparenza dei Paesi, della mancata condivisione delle informazioni. Invece, abbiamo bisogno di cercare i casi, tracciare i contatti, fare indagini di laboratorio, sequenziare il genoma virale e attuare misure di prevenzione e controllo”.

Poi, aggiunge: “Abbiamo bisogno d’informazioni sui diversi cladi del virus. Abbiamo bisogno di definizioni chiare dei casi, per aiutare a identificare e segnalare le infezioni, e abbiamo bisogno che tutti i Paesi rimangano vigili e rafforzino le loro capacità per prevenire la trasmissione del vaiolo delle scimmie. L’obiettivo dell’Agenzia delle Nazioni Unite per la sanità, è supportare i Paesi nel contenere la trasmissione e fermare l’epidemia con strumenti di salute pubblica collaudati, tra cui la sorveglianza, il tracciamento dei contatti e l’isolamento dei pazienti infetti”.

Infine, conclude dicendo: “Abbiamo imparato molto dalle recenti epidemie, tra cui Covid-19 e HIV: una delle lezioni più importanti è che una delle risposte più efficaci, è lavorare a stretto contatto con le comunità colpite, per predisporre insieme comunicazioni di rischio efficaci. Questo è quello che sta facendo l’Oms. Dobbiamo lavorare con i partner, comprese le comunità colpite per affrontare lo stigma, la discriminazione e la disinformazione in modo rapido e deciso. Abbiamo anche bisogno di lavorare insieme come comunità internazionale, per generare i dati clinici necessari sull’efficacia e la sicurezza di vaccini e terapie contro il vaiolo delle scimmie, e assicurarne l’equa distribuzione”.

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