AFRAGOLA – Insieme all’approvazione del Rendiconto di gestione per l’anno 2021 per gli afragolesi arriva anche una bruttissima notizia. Alcuni giorni fa in aula, sempre la maggioranza dell’Amministrazione Pannone si vota e si approva anche il dissesto finanziario delle casse comunali. Il che significa che il Comune dovrà sopprimere tutti i servizi non ritenuti essenziali, innalzare ai massimi livelli tutte le tasse e le imposte, non potrà assumere personale e infine dovrà affidare la gestione degli insoluti ad un organo di liquidazione straordinario esterno all’ente pubblico.
Insomma per l’Amministrazione Pannone non proprio una bella immagine rincuorante. Tanto è vero che da qui in poi la sua amministrazione sarà considerata quella del fallimento e fanno ridere i consiglieri in aula, anche quelli riciclati che hanno una nuova faccia ma che sono manovrati dagli stessi fili, quando dichiarano che se il Comune è in dissesto è colpa delle precedenti Amministrazioni. Io sinceramente, al netto della parentesi Tuccillo che sicuramente non è esente da colpe, non vedo altre Amministrazioni che hanno avuto una matrice diversa.
E allora vuol dire che il problema nasce a monte, dove chi fa della gestione della cosa pubblica il portafogli di casa propria, dove chi gestendo, avendo esigenze economiche continue visti anche i propri vizietti, genera enormi emorragie di denaro pubblico, dove chi in vista del nuovo PUC comincia già a chiedere soldi ai proprietari terrieri che sperano in un cambio di destinazione d’uso propizio alla rivalutazione del proprio immobile e considerando che questi incassi non sarebbero serviti di certo a rimpinguare le casse comunali si può benissimo immaginare da dove si è generata l’enorme voragine nei conti pubblici.
Un esempio su tutti è il burattinaio di sempre, quello che tutte le sue “qualità” cerca di addurle agli altri attraverso la rubrichetta trash pubblicata sul suo giornaletto di paese, che ultimamente per colpa delle sue offese gratuite – ultime quelle di stamattina apparse all’indirizzo di un consigliere molto noto sul territorio bullizzandolo attraverso la pratica del body shaming – sta facendo sprofondare sempre più quel giornaletto nella cloaca trash della cronaca afragolese. Come se a queste latitudini non ci fosse già abbastanza informazione spazzatura. Ma veniamo ai fatti.
La dimostrazione che la situazione attuale delle casse comunali è colpa di una gestione ventennale e che tale gestione è da ascrivere solo all’ex Senatore Vincenzo Nespoli, come dimostrano anche le intercettazioni telefoniche appartenenti ad alcune indagini che lo riguardano.
Le intercettazioni venute in nostro possesso in maniera anonima fanno riferimento a numerose telefonate che intercorrono tra lui e la dott.ssa Carla Picardi quando ella era capostaff durante l’Amministrazione Grillo.
Informiamo i nostri lettori che la stessa Carla Picardi è stata da poco nominata Direttore Generale dell’Azienda Speciale delle Politiche Sociali con Comune capofila Afragola dal Sindaco di Crispano Michele Emiliano che riveste il ruolo di Presidente.
Stranamente, tale documento – anch’esso venuto in nostro possesso in maniera anonima – non è mai comparso sull’albo pretorio dei vari comuni formanti l’Azienda. Che siano venuti a conoscenza dell’esistenza di tali indagini e qualche Sindaco voglia fare dietrofront? Ma soprattutto il Sindaco Emiliano è a conoscenza della sua firma andata a vuoto? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma torniamo alle intercettazioni.
Le varie telefonate intercorse tra l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e Carla Picardi testimoniano senza tema di smentita che ad Afragola non si muove foglia che “A resta” non voglia. Dalle intercettazioni esce fuori il malcontento che i due cominciavano a nutrire nei confronti dell’ex Sindaco Claudio Grillo. In uno stralcio si legge come il Nespoli informa la Picardi che Grillo non si può cambiare ma che in qualche modo si deve orientare, ovviamente riferendosi al fatto che si doveva allineare al suo pensiero. Dal canto suo la Picardi dice che bisogna imbracciare guerre che si possono vincere e che con questo Sindaco, che ha tempi biblici, si possono fare due, massimo tre cose all’anno.
È sconcertante poi leggere come la Picardi, il cui ruolo la poneva spalla a spalla con il Sindaco e quindi con l’Amministrazione, chiedesse informazioni all’ex senatore Nespoli sulla macrostruttura e favori su delle pressioni da fare su un assessore in particolare, che temendo l’incompatibilità, all’epoca le chiedeva la rinuncia di un incarico Formez in Regione Campania e ricevendo immediate rassicurazioni dal Nespoli che le diceva di non preoccuparsi, che poi facevano intervenire qualcuno.
In queste intercettazioni esce fuori anche il nome del grande dirigente all’economia Marco Chiauzzi che viene tirato in ballo dal Nespoli sulla questione della convenzione scaduta della rete idrica o elettrica.
Insomma ci vorrebbero fiumi di parole per descrivere il resto, ma se a quanto descritto finora si aggiunge il fatto che in queste intercettazioni si leggono tutte le pressioni che l’ex Senatore faceva alla Picardi sul rispetto di un promemoria che entrambi hanno redatto in quel di Roma dove si parla di PUA, PIP, questione IMU etc. si può benissimo asserire che l’ex Senatore Nespoli ha sempre avuto le mani nella gestione della cosa pubblica ad Afragola facendo sorgere il dubbio di aver perseguito contestualmente anche i propri interessi e di chi gli sta accanto.
Il dato politico che esce fuori da questo scenario è uno ed è incontrovertibile. Inutile che il Sindaco Pannone si affanna per far credere alla cittadinanza afragolese che la sua Amministrazione non c’entra nulla col dissesto. La sua Amministrazione ha la stessa matrice di sempre ma ad Afragola non si può parlare del “Sindaco del fallimento” come avviene di solito nei comuni dissestati ma da qui in avanti si può citare tranquillamente il “dominus del fallimento” e io aggiungerei: amministrativo, gestionale, politico, etico e morale.