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Economia e Finanza

Italia seconda in Europa per tasse aereoportuali con il 22,8%. Peggio solo la Gran Bretagna con il 40,4%

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ITALIA – L’estate 2022 sarà ricordata come quella più costosa degli ultimi anni. Lo afferma il Codacons, che denuncia prezzi alle stelle per le vacanze italiane. Tra i costi di maggiore preoccupazione vi sono quelli relativi ai prezzi aerei.

Nell’ultimo mese – spiega il Codacons – i voli aereo per destinazioni dirette ai Paesi dell’Unione Europa hanno subito incrementi del +91% rispetto al 2021, mentre i voli intercontinentali sono rincarati del +35,7% e quelli nazionali del +15,2%.. Carissimi anche i traghetti, che rincarano del +19,4% rispetto allo stesso periodo del 2021.

I prezzi dei biglietti aumentano così come le tasse sugli stessi a tal punto che (come a volte succede) le imposte potrebbero essere superiori al costo del volo. Le tasse aereoportuali incidono per circa il 40% del prezzo finale del biglietto aereo. Quando si acquista un ticket di viaggio aereo, infatti, che si tratti di un volo domestico o internazionale, si paga una somma finale ben definita, ma questa è composta da innumerevoli imposte che variano in base al tipo di volo aereo, alla destinazione e al periodo dell’anno in cui si viaggia.

Secondo i dati Eurostat, l’Italia è il secondo Paese europeo per imposizione fiscale sui voli aerei compresi i biglietti aerei economici: 22,82 euro per ogni passeggero che si imbarca. Il primo posto di questa poco lodevole classifica va meritevolmente alla Gran Bretagna con il 40,4% di tassazione.

Seppur l’Italia non detenga il primato, si tratta di un numero che necessita un analisi attenta. E’ bene ricordare, infatti, che la maggior parte dei Paesi, non ha alcuna tassa sui biglietti o ce l’ha in misura ridottissima, non in grado di incidere sul costo del biglietto. Ad esempio: la Lettonia si limita ad un insignificante 0,01 euro, ma anche Paesi come la Spagna si accontenta di 2,57 euro mentre la Francia di un 15,41.

Quelle delle tasse sui biglietti aerei è una specie di piccola riserva di caccia per il fisco, che la utilizza ogni volta che lo Stato ha bisogno di nuovi introiti. Ad esempio: proprio quest’anno, a gennaio, la tassa d’imbarco sui voli nazionali è stata aumentata a 5 euro, dai 2 precedenti. L’introito dovrebbe servire per l’ennesimo salvataggio dell’Alitalia.

Attualità

Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Economia e Finanza

Rivoluzione metodo di pagamento, è in arrivo l’euro digitale

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In 13 Paesi dell’Unione Europea sta per arrivare l’euro digitale. Un sistema innovativo che permetterà di effettuare transazioni in modo semplice e veloce, senza la necessità di utilizzare banconote o monete fisiche.

Anche l’Italia si sta preparando a questo importante cambiamento, con l’obiettivo di allinearsi agli altri Stati europei che hanno già iniziato questa transizione.

L’euro digitale sarà conservato in un wallet elettronico e funzionerà in modo simile alle carte di credito, permettendo ai cittadini di effettuare pagamenti online e nei negozi aderenti all’iniziativa.

Ogni cittadino dell’area euro potrà avere un conto presso una delle venti banche centrali nazionali del sistema Eurozona attraverso fornitori privati di servizi digitali di pagamento. I residenti in Italia per esempio potranno avere un conto presso la Banca d’Italia per questa finalità.

Il conto consentirà loro di gestire fino a tremila euro e utilizzare euro digitali per effettuare pagamenti elettronici tramite smartphone o carta. Rispetto alle carte tradizionali vi sono alcune differenze: l’uso sarà gratuito per il consumatore (anche se immateriale è pur sempre una moneta di banca centrale), potrà essere utilizzato anche offline e mentre i pagamenti verranno effettuati da conti di deposito presso una delle banche centrali dell’Eurosistema.

L’introduzione dell’euro digitale non è solo una scelta tecnologica, ma anche una necessità economica. 



(fonte: thegap_media)

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Monte dei Paschi di Siena tenta l’acquisizione di Mediobanca: offerta pubblica di scambio per 13,3 miliardi

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Monte dei Paschi di Siena ha annunciato il lancio di un’offerta pubblica di scambio totalitaria su Mediobanca, valutata circa 13,3 miliardi di euro e offrendo un premio del 5,03% sul prezzo di chiusura di Borsa di ieri.

In particolare, MPS offre azioni per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione e prevede di completare l’esecuzione dell’offerta pubblica di scambio su Mediobanca entro il terzo trimestre del 2025. Tuttavia tale offerta non è stata accolta bene da Mediobanca, che ritiene l’offerta “ostile”.

Pertanto, tale operazione potrebbe rivoluzionare gli assetti finanziari dell’Italia, spostando gli equilibri del controllo delle Generali proprio mentre il Leone è impegnato dell’integrazione con Natixis, e alla vigilia dell’assemblea che in primavera dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione della compagnia triestina.

Inoltre, tra le condizioni a cui è subordinata l’offerta pubblica di scambio, figura il conseguimento del 66,67% del capitale di Piazzetta Cuccia. Infatti, grazie all’acquisizione di Mediobanca, MPS diventerà un “operatore che beneficia di un flusso di cassa sostenibile, derivante dall’investimento assicurativo”, come riporta una nota della stessa MPS.

Intanto, il gruppo bancario di Siena ha convocato la sua assemblea dei soci il prossimo 17 aprile 2025, al fine di deliberare sull’aumento di capitale al servizio dell’offerta pubblica di scambio su Mediobanca.

Ecco quanto si legge nella nota di MPS:

“L’obiettivo dell’offerta è acquisire l’intero capitale sociale dell’emittente e conseguire la revoca delle azioni Mediobanca dalla quotazione su Euronext Milan. Si ritiene, infatti, che il delisting favorisca gli obiettivi di integrazione, creazione di sinergie e crescita tra Mps e Mediobanca. Dall’unione tra Mps e Mediobanca nasce un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, che si posiziona al terzo posto nei segmenti chiave, con una forte complementarità di prodotti e servizi e caratterizzato da un business mix altamente diversificato e resiliente, con rilevanti sinergie industriali. Il nuovo gruppo proteggerà e favorirà lo sviluppo dei due già forti brand Mps e Mediobanca, preservandone il posizionamento e le competenze uniche e consentendo alle famiglie e alle imprese italiane di accedere a una piattaforma di servizi bancari più ampia e integrata”.

Il nuovo gruppo sarà in grado di accelerare l’utilizzo di 2,9 miliardi di euro di Dta nei prossimi sei anni, con 0,5 miliardi all’anno e un significativo beneficio di capitale. “Il valore attuale netto stimato a beneficio degli azionisti di Mediobanca aderenti all’offerta, generato dall’accelerazione nell’utilizzo delle Dta ammonta a circa 1,2 miliardi di euro, pari a circa il 10% dell’attuale valore di mercato di Mediobanca”, conclude la nota.

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