Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dalla sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia, insieme all’assessore alla scuola Lucia Fortini, ha presentato il nuovo ciclo di ‘Scuola Viva’, il progetto che mira a tenere aperti gli istituti anche nelle ore pomeridiane e serali.
La Regione investirà 100 milioni di euro per finanziare 500 scuole al fine di coinvolgere 300 mila studenti con 12 mila laboratori, per un totale di 480 mila ore, con attività pomeridiane e serali.
Il governatore ha detto: “Riconfermiamo un rapporto speciale che abbiamo voluto costruire con il mondo della scuola. E’ una forma di rispetto per voi, credo che abbiate vissuto anni maledettamente complicati. Abbiamo in Italia da troppo tempo la scomparsa del principio di autorità. E’ diventato complicato fare i docenti, avere rispetto nelle scuole, avere rapporti con il Ministero, con le famiglie. A volte un richiamo a un alunno comporta reazioni particolari, un richiamo a una ragazza per un abbigliamento inappropriato diventa motivo di scandalo. Dovremmo ricordare che ci sono paesi del mondo dove si va a scuola in divisa”.
“Noi abbiamo voluto costruire questo rapporto perché consapevoli che state vivendo tempi difficili e che il vostro lavoro quanto più è prezioso tanto più è diventato complicato in questa società. Questo lavoro lo abbiamo fatto per la tenuta della società napoletana e campana. Vogliamo trasmettere valori, tenere insieme le famiglie, portare negli istituti con questo bellissimo progetto le famiglie nelle scuole soprattutto nei quartieri a rischio. Vogliamo impegnare i ragazzi in orari pomeridiano in stage formativi, musica, teatro, ceramica. E’ un modo per aiutare la società ad andare avanti”.
“Credo che siamo costretti tutti quanti a verificare dalle notizie di cronaca quanti elementi di nuova violenza percorrono le giovani generazioni. Abbiamo ascoltato ragazze sfregiate con l’acido, baby gang. Che cosa possiamo fare di più efficace che rafforzare la funzione educativa e la presenza del mondo scolastico? Per questo abbiamo cercato di starvi vicino perché consideriamo decisivo il vostro ruolo nella società. Non possiamo immaginare di avere solo azioni repressive, se non c’è un lavoro educativo diventa complicato reggere le società contemporanee”.
“Noi partiamo, è un investimento importante che riguarderà 500 scuole, coinvolgerà 300 mila allievi con 12 mila laboratori. E’ una cosa incredibile, c’è da essere orgogliosi. Non c’è nessuna Regione d’Italia che faccia uno sforzo neanche lontanamente paragonabile a quello che stiamo facendo qui”.
In più ha annunciato: “Fra ieri e stamattina è stata emessa la sentenza del Consiglio di Stato. Quando ho fatto le ordinanze per la didattica a distanza alcuni nostri amici fecero ricorso al tribunale amministrativo, ci fu una condanna. Il consiglio di Stato ha stabilito ieri che con le ordinanze fatte non è stato compromesso il diritto allo studio ma ne è stata prevista una modalità alternativa che meglio si conciliasse con la gravissima crisi pandemica mondiale. Le scelte operate dal presidente della Regione risultano tutte fondate su un’adeguata istruttoria tecnico-scientifica improntate a un legittimo criterio prudenziale di prevenzione”.