NAPOLI – Il Suor Orsola dedicherà un’aula a Ciriaco De Mita. L’università partenopea vuole ricordare il politico, grande emblema dell’Italia della Prima Repubbloica deceduto qualche giorno fa. Ad annunciarlo, attraverso i canali social, è il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro. Queste le parole di D’Alessandro:
“Già dal nuovo anno accademico che inizierà in autunno i nostri studenti faranno lezione anche in un’aula intitolata all’ex presidente del Consiglio, Ciriaco De Mita, che nel nostro Ateneo è stato tra i padri fondatori della Scuola di Alti Studi Politici che ha animato per dieci lunghi anni lasciandoci una straordinaria testimonianza della metodologia della politica come ragionamento”.
“Fu un grande successo che andò oltre anche il limite numerico che avevamo prefissato. Una testimonianza chiarissima da un lato di una passione politica che nel nostro Paese non ha mai avuto in maniera diffusa percorsi di alta formazione specifica e dall’altro della grande stima di cui godeva come pensatore prima ancora che politico il presidente De Mita soprattutto in un periodo come quello del 2010 in cui, a vent’anni dal terremoto che aveva travolto la Prima Repubblica, emergeva con chiarezza il fallimento del bipolarismo e il pericolo dei nuovi populismi e delle istituzioni affidate a chi ne aveva scarsa conoscenza”.
“Un Maestro capace di essere sempre anche un attento alunno”. Lo ricorda così lo storico Eugenio Capozzi, professore ordinario di Storia contemporanea al Suor Orsola. “Il Ciriaco De Mita che io e gli altri docenti coinvolti nella Scuola di Alti Studi Politici abbiamo conosciuto è stato innanzitutto un uomo desideroso di comprendere, ascoltare, confrontarsi, discutere instancabilmente e senza schemi prefissati con gli studiosi, mettendo a disposizione del dibattito storiografico, giuridico, filosofico la propria biografia politica, ma cercando di contestualizzarla in un orizzonte più ampio”.
“Quel che mi ha sempre colpito del Ciriaco De Mita impegnato nella nostra Scuola di Politica – sottolinea Carillo – era la passione assoluta per il ragionamento. Per il problema, dunque per le domande anziché per le soluzioni. Non l’ho mai sentito asseverare, affermare perentoriamente, ma sempre avanzare dubbi. Tanto su questioni teoriche, quanto su ricostruzioni storiche. Le articolazioni complesse e i tempi lunghi del discorso di De Mita, la sua retorica così diversa anche da quella degli altri grandi democristiani oggi sarebbero impensabili, dal momento che il ragionamento non ha più corso legale tra gli attori della politica e da virtù è regredito a vizio, persino nella considerazione generale”.
“De Mita considerava il politico come un medico – ricorda Aurilia – perché non è possibile garantire la salvezza, ma bisogna fare tutto il possibile per raggiungerla”. Sarà uno dei tanti insegnamenti che risuonerà per sempre nell’aula Ciriaco De Mita dell’Università Suor Orsola Benincasa.