Cronaca

Morte del piccolo Tommaso, parla il padre: “Non portiamo rancore né a lei né al figlio”

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Una tragedia immane quella avvenuta presso un asilo a L’Aquila, in Abruzzo, dove lo scorso mercoledì il piccolo Tommaso D’agostino, travolto da un’auto piombata nel giardino della scuola materna ‘Primo Maggio’.

Infatti, la donna che era al volante, aveva lasciato il figlio dodicenne in auto, mentre lei andava a recuperare le altre due figlie, due gemelline di 5 anni. Ecco le sue dichiarazioni a proposito:

“Ho parcheggiato la macchina in pianura, ho inserito la marcia, non mi ricordo di aver inserito il freno a mano. Mentre scendevo verso il giardino della scuola materna, ho visto la mia macchina venire giù e ho provato a fermarla con le mani. Ma purtroppo, non ci sono riuscita. Mio figlio, durante la corsa, ha cercato di uscire dalla macchina sbattendo la testa dentro l’abitacolo. Io e tutta la mia famiglia non riusciamo a darci pace, questa tragedia ci segnerà per la vita. Siamo sconvolti, addolorati”.

Pertanto, il padre della vittima, Patrizio D’Agostino, ha così aggiunto:

“Dopo l’incidente, ho visto un ragazzino intorno agli 11-12 anni che piangeva disperato, ripetendo: ‘è tutta colpa mia, è tutta colpa mia’”. Noi non le portiamo rancore. Né a lei, né al suo bambino di 12 anni che stava a bordo. Anche loro stanno vivendo una tragedia”.

Intanto, la donna è indagata per omicidio stradale e il suo avvocato, Francesco Valentini, ha precisato che il dodicenne “non ricorda quello che è successo. Non ricorda se ha disinserito il freno a mano, che peraltro è elettronico, perché ha battuto la testa”.

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