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Raffaele Mosca lascia il progetto di Mastella

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Raffaele Mosca, Coordinatore dei Giovani del partito Noi Campani, lascia il progetto di Clemente Mastella. Le strade si separano perché il progetto di Mastella è totalitario e patronale, le decisioni vengono prese in maniera univoca solo ed esclusivamente appunto da Mastella, che dall’alto gestisce i suoi fedelissimi.

Raffaele Mosca si è sempre contraddistinto sia nella sua opera professionale sia nella sua breve parentesi politica alle Elezioni Regionali del 2020, durante la quale ha raccolto ben 4300 consensi elettorali, e per questo motivo ha sempre aspirato ad un progetto politico, dove ci potesse essere un confronto democratico, pur acceso ma sempre costruttivo per la crescita del partito e del progetto stesso.

Tutto ciò purtroppo non è mai avvenuto, quindi Mosca non si è mai sentito parte integrante del progetto e, non condividendo il modus operandi di Mastella, ha comunicato la sua decisione attraverso il suo profilo Facebook:

Mi dissocio totalmente da un modo di fare politica che a me non appartiene. Alle regionali di due anni fa sposai un “progetto politico” nella lista Noi Campani con a capo Clemente Mastella, candidandomi per la prima volta e ottenendo circa 4300 consensi elettorali. Un grande risultato, non scontato, piazzandomi tra i primi tre nella lista su Napoli.

Carico di energia e di speranze ho provato ad ascoltare, ad attendere e a confrontarmi per quanto possibile ma, ad oggi, siamo passati da un pour parler al nulla di fatto. Nessuna progettualità, né una linea politica chiara, notando semplicemente alcuni soggetti e protagonisti che continuano a rincorrersi dietro alle loro ombre e al loro passato. A me non appartiene questo modo di fare e mi dispiace affermarlo in questo post: “una delusione enorme, dopo aver messo in campo le migliori energie”.

Questi ed altri motivi mi inducono a prendere le distanze da un partito definitivamente che, a mio avviso, mette da parte le relazioni e i propri valori per curare rapporti di pochi e dei soliti noti“.

Monica Cartia

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