Questa mattina, intorno alle ore 10, Papa Francesco ha presieduto la solenne cerimonia di canonizzazione a Piazza San Pietro, volta a santificare la figura di Don Giustino Maria Russolillo. In particolare, c’è stata una grande festa a Pianura, in provincia di Napoli, laddove Don Giustino ebbe i natali, il 18 gennaio 1891. Presente alla cerimonia, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha guidato la delegazione ufficiale italiana alla Messa del Papa.
Ecco l’omaggio e il ricordo del Pontificio Santuario di Pompei:
“Ogni sua iniziativa aveva il segno della santità e della divina unione con la Santissima Trinità. Anche il suo saluto, ‘Fatti Santo’ oppure ‘Gesù Maria Giuseppe’, era rivelazione di un desiderio e annuncio di una missione. Si spense a Napoli, sempre a Pianura, il 2 agosto 1955. Un rapporto di profonda stima reciproca, legava il Beato Bartolo Longo al novello Santo, al quale il Fondatore del Santuario di Pompei affidava i giovani che mostravano segni di chiamata alla vita religiosa”.
Poi, prosegue: “Quel legame ha lasciato tracce profonde e ancora oggi, continua nella preziosa presenza dei figli del Beato Russolillo, i Padri vocazionisti, nella Cappella delle Confessioni, ‘cuore’ del Santuario di Pompei, per il delicato ministero della confessione e della direzione spirituale. In una lettera che, il 27 settembre 1924, Don Giustino inviò a Bartolo Longo, scrisse: “Che il buon Dio, come le ha concesso di fare un bel trono alla Sovrana Maria in questa terra, le conceda d’essere tra i primi assistenti al Suo Trono anche nella Patria. E si ricordi sempre, anche di questo suo servitore affezionatissimo”.