Importante svolta in arrivo per i dipendenti pubblici di ministeri, agenzie fiscali ed enti non economici, fra cui Inps e Inail, che vedranno rinnovato il proprio contratto. Infatti, dopo il via libera della Corte dei conti, l’Aran e i sindacati hanno firmato l’accordo definitivo per il comparto Funzioni Centrali, la cui pre-intesa era stata siglata lo scorso 21 dicembre.
Pertanto, ci saranno gli aumenti previsti, che si attestano intorno ai 105 euro medi per 13 mesi, cui si aggiunge un beneficio pari ad altri 20 euro medi mensili. Quindi, l’aumento contrattuale sale fino a 117 euro lordi per la fascia degli assistenti amministrativi, mentre il contratto riguarda il triennio 2019-2021, riconoscendo anche gli arretrati medi, pari a circa 1800 euro. In particolare, ad esserne interessati sono 225 mila statali.
Tuttavia, pare che aumenti e arretrati possano essere presenti in busta paga a giugno, anche se si era pensato ad un’anticipazione straordinaria già a maggio, sulla quale però regna l’incertezza. Sulla questione, è intervenuto anche il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che ha così commentato:
“Aumenti e arretrati in arrivo, rappresentano una boccata d’ossigeno per i lavoratori, in un momento caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi. Oltre che sul piano economico, diverse sono le novità anche a livello normativo, a partire dallo sblocco delle carriere”.
Poi, conclude: “La rivoluzione del lavoro pubblico è in corso. Adesso avanti con la stessa determinazione, per chiudere i contratti della sanità e degli enti locali”.