Napoli- In una scuola frequentata da un bambino di 8 anni, affetto da diverse patologie, le maestre lo paragonano alla gastrite. Le docenti comunicavano tra loro tramite WhatsApp. In una chat, secondo quanto riportato da Ansa, si può leggere che “La gastrite quest’anno ha un nome e un cognome…”.
Ma il mio bambino – spiega la madre, ha bisogno di essere integrato e non emarginato impedendogli di andare a scuola e anche di consumare i pasti insieme con i suoi compagni di classe, per punirlo, com’è accaduto. Nella chat le insegnanti si metteva d’accordo sulla versione dei fatti da riferirci, per farci credere che Giovanni era un bimbo violento. Non hanno compreso che, invece, combatte ogni giorno con i suoi fantasmi e le sue difficoltà causate dalla disabilità”.
Grazie all’assistenza dell’avvocato partenopeo Sergio Pisani ha denunciato il fatto presso la Procura della Repubblica di Torino.