La professoressa Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone nonché presidente dell’omonima Fondazione, è tornata a parlare in occasione dell’evento organizzato dalla Procura Generale della Cassazione, per commemorare le vittime degli eccidi di Capaci e via D’Amelio. Ecco le sue dichiarazioni:
“Molto è cambiato, nei 30 anni trascorsi dalla strage di Capaci e dalla morte mio fratello Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta. Molto è cambiato nella società, ma anche nella magistratura italiana. Ne è testimonianza l’evento organizzato dalla Procura generale della Cassazione per commemorare le vittime degli eccidi di Capaci e Via D’Amelio, che vede riuniti oggi i procuratori generali dei Paesi del Consiglio d’Europa. Un’iniziativa che concorre a rimarginare la ferita inferta a mio fratello da molti esponenti della magistratura che furono protagonisti, durante tutta la sua carriera, di attacchi violenti e delegittimanti, che concorsero al suo isolamento”.
Poi, aggiunge: “Assistere, seppur a distanza di tempo, a questa testimonianza e al riconoscimento della straordinaria rilevanza del lavoro di Giovanni, da parte di una magistratura per troppo tempo ostile, mi restituisce un po’ di pace e mi fa sperare che il passato sia ormai alle spalle. Finalmente, viene riconosciuta la portata delle intuizioni e dell’attività investigativa e culturale di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per anni percepiti come un problema invece che come risorse e osteggiati dalla miopia e, in qualche caso, dall’invidia di colleghi che non seppero o non vollero vedere, né comprendere la loro visione e la loro lungimiranza”.