Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro, ha così dichiarato dal Quirinale:
“La sicurezza sul lavoro e l’integrità della persona e dei lavoratori, è parte essenziale del nostro patto costituzionale e vorremmo che intorno a questa necessità, si mobilitasse il fronte più ampio, un patto di alleanza tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche, per sottolineare con forza l’impegno a combattere un flagello che sconvolge la vita di troppe famiglie. Rappresenta un’umiliazione per il mondo delle imprese e una sconfitta per chi, producendo beni e servizi, vede la propria attività sfigurata da queste morti”.
Poi, continua: “Venerdì mattina, in Friuli, ho sottolineato l’inaccettabilità, specie per i più giovani, di dover associare la prospettiva del lavoro con la dimensione della morte. Vanno incentivate le esperienze e le buone pratiche che, come in quella Regione, si propongono la stipula di protocolli tra imprese e sindacati, con l’obiettivo ‘Zero morti‘. Il lavoro è strumento di progresso e affermazione delle persone, non un gioco d’azzardo potenzialmente letale. L’obiettivo di più lavoro, non può tradursi in più incidenti sul lavoro. Per questo, occorre porre in essere uno sforzo eccezionale. L’impegno per la ripresa è, insieme, impegno per migliorare le condizioni produttive e per battere la tragedia delle morti sul lavoro”.
Poi, aggiunge: “La pandemia ha sconvolto questi ultimi due anni. Ha portato morte, sofferenza, paure. E ci ha fatto scoprire i valori della solidarietà, della responsabilità, anche delle istituzioni a servizio del bene comune. Abbiamo dimostrato di saper affrontare la crisi. Analoga risolutezza occorre avere oggi, di fronte al brusco stop alla ripresa economica indotto dall’aggressione della Russia. Scoraggiarci per le prove che i tornanti della storia propongono sui diversi fronti, interno, dell’Unione Europea, internazionale, è atteggiamento vacuo. Sterile. Un’unità consapevole tra le forze sociali, deve consentire al ‘Cantiere Italia‘ di realizzare gli obiettivi del PNRR, con un capitolo di relazioni sociali all’altezza dei tempi moderni. Non è tempo di slogan. Non sono consentite pause nell’impegno: è indispensabile un dialogo consapevole e fruttuoso”.
Infine, conclude: “La nuova ‘fabbrica’ del Paese, deve saper tenere insieme funzione sociale dell’impresa, innovazione e produttività, crescita dell’economia e occupazione, dignità del lavoro. Ci ha soccorso in questi anni, la svolta che abbiamo concorso a realizzare nella Ue, che ha scelto di adottare politiche espansive come mai in passato. Ne è emersa l’idea di un’Europa sempre più credibile, nel rappresentare l’ambito necessario della nostra rinnovata partecipazione alla dimensione globale e la chiave del nostro futuro. Perché il domani non aspetta. Sappiamo che sul terreno della condizione economica e sociale, non mancano sfide come l’inflazione, indotta anzitutto dai rincari dell’energia e delle materie prime. Non possiamo permetterci di sbagliare: i due terzi della domanda, dipendono in Italia dai consumi delle famiglie. A loro dobbiamo guardare”.