Un bimbo di 4 anni è arrivato qualche giorno fa all’ospedale San Paolo di Milano con un colorito giallognolo e valori del fegato alterati, i primi segnali per spingere i medici a condurre degli accertamenti.
Il 26 aprile è stato sopposto ai primi test sierologici: questi hanno escluso l’ipotesi di una epatite di tipo A, B e C. Adesso si attendono, dunque, i risultati degli altri esami per l’epatite D e E.
“Sta molto meglio rispetto a quando è entrato“, ha spiegato mercoledì Giuseppe Banderali, direttore di Pediatria e Patologia Neonatale al San Paolo. “Non abbiamo nessun allarme clinico nei suoi confronti“. Il piccolo paziente non avrà bisogno di trapianto. Bisogna però aspettare tutti i risultati alla mano per capire se soffre di un’epatite scatenata da causa nota oppure sconosciuta.