AFRAGOLA – Magra consolazione per la Dott.ssa Belgiorno. A distanza di quattro giorni dall’accaduto in cui la Responsabile al Marketing dell’Afragolese calcio 1944 veniva apostrofata con parole sessiste e patriarcali dal Direttore Generale, la società esce con un Comunicato Ufficiale a firma dello stesso Vincenzo Visone dove chiede formalmente scusa a Rosa Belgiorno.
Un gesto prevedibile ma che comunque arriva in netto ritardo, specialmente se nel mezzo ci mettiamo svariati articoli di giornale e numerosi attestati di solidarietà provenienti dal mondo dello sport, della politica e della società civile. Ma soprattutto un’azione che arriva non solo tardiva ma priva delle dimissioni dello stesso dirigente.
Non può passare inosservata la mala gestio della società che vistasi costretta dall’enorme polverone sollevato dalla stampa ha deciso che l’unica soluzione per calmierare il tutto fossero le scuse formali.
Le sole scuse non bastano, anche perché ci sono tutti i presupposti per pensare che le stesse non siano realmente sentite. La società, nella persona del Presidente Niutta, deve far sentire la propria presenza, specialmente dopo il suo bluff sulle dimissioni, quasi a farle apparire più come una minaccia che una Comunicazione di Servizio.
Questo denota tutta la sprovvedutezza gestionale della società. Una società che naviga a vista e che non riesce a gestire un incidente di percorso con dovuta cautela e competenza comunicativa. Anche e soprattutto per questo che i tifosi e i cittadini afragolesi dovrebbero chiedere non solo le dimissioni del Direttore Generale Vincenzo Visone ma anche quelle del Presidente Raffaele Niutta con relativo azzeramento di tutte le cariche dirigenziali.