Reddito di cittadinanza, inchiesta bis dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli. In 5 mesi oltre 6 milioni e mezzo di euro versati nelle tasche di persone senza diritto al beneficio. Con i risultati dello scorso anno il bilancio arriva a più di 11 milioni. Ad appena 5 mesi dalla prima sessione di accertamenti sul fenomeno dell’indebita percezione del beneficio offerto dal Governo alle famiglie in difficoltà. Cifre spaventose che superano quelle di ottobre dello scorso anno. E’ ancora impresso nella memoria collettiva il numero 2441, quello dei “furbetti” in grado di sottrarre alle casse dello Stato oltre 5 milioni di euro. Accertate 651 posizioni irregolari, 553 persone denunciate per truffa ai danni dello Stato.
Clamoroso il caso scoperto dai carabinieri della compagnia Napoli Centro che hanno denunciato per truffa aggravata 129 cittadini di nazionalità romena, residenti in diverse municipalità del comune di Napoli. I militari hanno sviluppato una segnalazione di anomalia inviata dall’Inps e appurato che i 129 non fossero residenti in Italia da 10 anni come invece falsamente dichiarato. Grazie a questo stratagemma avevano percepito indebitamente circa 700mila euro.
Tra i segnalati anche esponenti della criminalità organizzata. Tra le persone a cui è stato revocato il reddito c’è anche la figlia di un uomo ritenuto coinvolto nell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani. Ci ha provato due volte un esponente del clan “Elia”, operante nel “Pallonetto di Santa Lucia” a Napoli e ora ai domiciliari. Nel quartiere Soccavo i Carabinieri della Compagnia di Bagnoli hanno scoperto che la sorella di un esponente del clan “Vigilia” ricevesse regolarmente il reddito